Marco Ferradini: “Teorema è nata così. Delle canzoni di oggi mi spaventa e mi intristisce un aspetto”. Il cantautore parla a ‘I Lunatici’ su Rai Radio 2
Marco Ferradini: “Teorema è nata così. Delle canzoni di oggi mi spaventa e mi intristisce un aspetto”. Il cantautore parla nel corso del format ‘I Lunatici del week end’, in onda sulle frequenze di Rai Radio 2 ogni sabato e domenica dall’1 alle 5, condotta da Andrea Santonastaso e Roberta Paris.
Sui cantautori.
“Quando si scende dal palco hai l’adrenalina che ti scorre nelle vene e fino alle 4 non riesci a dormire, anche se hai un testo che ti frulla in mente passi tutta la notte a pensare a quali parole mettere. Io sono uno di quelli che quando mi vengono in mente le parole di una canzone le scrivo dappertutto. A suo tempo ho avuto il famoso registratorino con le cassette che per me era fondamentale, adesso uso il telefonino e metto dentro tutte le mie idee”.
I suoi brani.
“Io ho sempre fatto prima le melodie perché mi venivano più naturali, però dopo è dura metterci il testo sopra. Questo perché le melodie sono sempre belle, infatti poi si mette sempre un testo in finto inglese perché suona sempre bene, poi quando vai a mettere il testo in italiano son dolori, perché lo capisci e allora devi essere intelligente, devi dire cose non banali”.
Marco Ferradini Teorema.
“Teorema” è nata da un’esperienza vera, perché io ero in crisi sentimentale quindi non nasce a tavolino, nasce insieme ad un grande artista che saluto e che era Herbert Pagani, con il quale sono andato in montagna nel 1980. Andando su avevo scritto delle musiche e dovevo metterci dei testi, allora mentre salivamo, camminando lungo i sentieri, gli raccontavo la mia storia, il momento che stavo vivendo. Poi di sera attorno a un fuoco abbiamo scritto le canzoni “Biciclette”, “Schiavo senza catene”, “Week end in montagna” e “Teorema”. Quindi sono tutte canzoni sulla mia storia che io raccontavo a lui a lui, infine abbiamo buttato giù questi testi con lui che era bravissimo a cogliere un linguaggio che era il mio e il suo. È una storia vera riportata su carta”.
E ancora.
“Teorema” è il dialogo tra due amici che parlano di una persona, uomo o donna che sia, se trattata troppo bene ne approfitta e ti da per scontato. Il famoso rischio zerbino. L’interpretazione della canzone è puramente strumentale, ci hanno marciato parecchio”.
Il retroscena.
“A Roma mi è capitato entrando in un bar che il cameriere mi ha riconosciuto e mi ha detto “Mannaggia, per colpa tua ho 4 figli!”. A tal proposito mi viene da chiedere perché in Italia non si fanno più figli? Perché non si scrivono più le belle canzoni d’amore”.
Sul panorama musicale attuale.
“La cosa che mi spaventa e mi intristisce delle canzoni di oggi e la mancanza di melodia, non c’ è un punto melodico al quale aggrapparsi. Non è vero che la melodia è superata, la melodia è difficile da farsi quindi la musica è diventata una cosa semplice e comoda. Io ricordo che passavo intere giornate dietro a una melodia che non viene, a un testo che non viene. Adesso accendi il computer, prendi una base già fatta e ci parli sopra. Ma di quelle parole purtroppo non rimane niente perché sono parole che non hanno senso, non hanno modo di attecchire dentro di te perché non c’è nessuna melodia che te le faccia ricordare. Per me queste canzoni non sono tanto delle canzoni ma sono della gag, arrangiate come sono adesso con i suoni dei videogame non c’è niente di emozionante”.
Le valutazioni sui brani attuali.
“Quando ascolto una canzone io valuto la persona che canta in base all’emozione che riesce a darmi, se non mi dà emozione può anche cambiare mestiere. In musica ormai è stato detto tutto, non esiste più quella spinta comunicativa di un tempo, infatti sono anni che continuiamo ad ascoltare la musica del passato. Pensate a Vasco Rossi, ogni sua canzone era uno slogan, invece i ragazzi di adesso hanno meno passione e voglia di faticare, se non hai qualcosa da dire non può venire fuori una bella canzone. A me l’attuale sembra una generazione che ha perso la voglia di lottare, noi eravamo affamati, oggi hanno tutti la pancia piena”.
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