Come mai la primavera non arriva il 21 marzo?
L’equinozio di primavera, che annuncia la fine ufficiale dell’inverno, più che un giorno, è un istante: di preciso il momento in cui l’asse di rotazione terrestre si trova perpendicolare alla direzione dei raggi solari, l Sole appare perfettamente allo zenit per un osservatore posto all’equatore, e la durata del giorno è pari a quella della notte,12 ore esatte.
L’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo per tutto questo secolo. La primavera astronomica tornerà a cominciare il 21 marzo solo nel 2102. Nel 2044 e nel 2496, invece, dovrebbe addirittura coincidere con il giorno della festa del papà, il 19 marzo.
Il motivo per cui l’arrivo della primavera non coincide mai con un giorno specifico è da ricercarsi dall’invenzione del nostro Calendario, ovvero quello Gregoriano, nato per introdurre gli anni bisestili. Di preciso, il nostro calendario non rappresenta esattamente l’anno siderale, ossia il periodo orbitale della Terra intorno al Sole, che è pari a 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi (365,25 giorni). Contempla circa un quarto di giorno in meno di quello che serve alla Terra per completare la propria rivoluzione intorno al Sole. Questo fa sì che ogni anno l’equinozio cada 6 ore più tardi, finché non interviene – ogni 4 anni, l’anno bisestile, con un giorno “extra” a febbraio che serve a “riportare indietro” la sincronizzazione tra anno siderale e calendario gregoriano.
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