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Dolce&Gabbana: “Lasceremo l’azienda ai dipendenti ed alla famiglia. Diamo lavoro a 5.500 persone in Italia”

Dolce&Gabbana è una realtà che punta a conservare un prodotto interamente italiano

Dolce&Gabbana in una bella intervista a Il Corriere della Sera tracciano un bilancio della loro attività, interamente made in Italy e del loro futuro. “Siamo stati sorpresi da Paesi come Brasile e Messico che corrono molto più del previsto. Ma anche la Cina si sta riprendendo. Dopo gli errori le cose si fermano ma poi tutto ricomincia. I nostri abiti restano un sogno tutto italiano per i nostri clienti nel mondo”.

Tutto il prodotto Dolce&Gabbana è interamente fatto in Italia e di questo i due stilisti sono orgogliosi. “Diamo direttamente lavoro a circa 5.500 persone, che diventano circa 25mila con l’indotto. Abbiamo quattro poli produttivi nel gruppo, tutti in Italia, a Legnano 745 persone, a Incisa Val d’Arno 380, a Lonate Pozzolo 300 e a Sarmeola di Rubano 178. È il cuore dell’attività, la parte creativa, artigianale e umana sulla quale abbiamo investito fin dal 1984, quando è nata la Dolce&Gabbana. Per noi sono cruciali le 200 aziende terziste che lavorano per il gruppo. Ci è anche capitato di acquisire alcune realtà perché c’era il rischio che fallissero e che noi perdessimo le loro competenze. Di recente è successo in Veneto, a Sarmeola di Rubano, con una realtà che produce i nostri abiti sartoriali e su misura”.

I due stilisti, inoltre, per tutte le competenze artigianali che rischiano di estinguersi con l’avvento delle nuove tecnologie hanno creato un progetto speciale, come racconta Dolce. “All’interno del gruppo abbiamo creato le Botteghe di Mestiere, insegniamo a cucire, ricamare, stirare e la modelleria. Circa il 70-75% di quei giovani che hanno tra i 20 e i 25 anni vengono poi assorbiti in azienda. Abbiamo i nostri maestri interni e così teniamo in vita il mestiere e la tradizione”.

Una bella realtà tutta italiana che non si disperderà nel tempo. “La nostra idea è proprio di lasciare spazio agli altri che lavorano con noi, dipendenti e famiglia…. Come la Ferrero. Passano le generazioni e la famiglia resta. Noi lasceremo un Dna al nostro gruppo di lavoro, cioè ai nostri stilisti interni che sono il cuore dell’azienda e lavorano con la nostra piena fiducia. Poi c’è la famiglia, i fratelli di Domenico: Alfonso e la sorella Dorotea”. Dolce aggiunge poi. “Ho già due nipoti nel gruppo. Christian e Giuseppina, i figli di Dorotea, che hanno circa 40 anni. Il primo è a capo degli accessori mentre la seconda guida l’Alta Moda. Dopo di noi preferiremmo che non arrivasse lo stilista straniero che cambia tutto, il nostro desiderio è che ci sia continuità. Vogliamo lasciare dei codici alla famiglia che potrà reinterpretarli. Ma nello stesso tempo vorremmo lasciare spazio ai giovani che già lavorano qui affinché Dolce&Gabbana non diventi un marchio morto”.

 

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