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Elettra Lamborghini: “Io esempio per i bambini, le altre z*****e. Sono molto innamorata. E la fede…”

Elettra Lamborghini: “Io esempio per i bambini, le altre z*****e. Sono molto innamorata. E la fede…”

Elettra Lamborghini: “Io esempio per i bambini, le altre z*****e. Sono molto innamorata. E la fede…”. Lunga intervista alla cantante da parte dei colleghi di Vanity Fair.

Oltre a essere una regina del twerking, è anche una regina dei social. Qual è la parte di Elettra che non mette in mostra?
«Se non lavoro vado in giro struccata, più coperta. L’apparenza dei miei video non inganni. E comunque in Mala dico che “sono cattiva”, in quello di Pem Pem alla fine ballo e basta: non c’è malizia».

Pem Pem ha riferimenti sessuali espliciti, la provocazione c’è.
«Un po’, ma alla fine non faccio niente. La malizia sta nell’occhio di chi guarda».

Lei ha molti fan tra i bambini sotto i 10 anni.
«Infatti, e voglio dare l’esempio».

Quale?
«Sono una persona normalissima».

Che cos’è «normale» per lei?
«Ho iniziato a fare tv per caso e ha funzionato. Studiavo, andavo a scuola, dal mio cavallo, la mia vera “casa”. Mi è sempre piaciuto cantare, ma il mio futuro era il conservatorio, non certo un reality».

La sua famiglia che educazione le ha dato?
«Tradizionale. Ho sempre avuto moltissime regole, e anche oggi le seguo. Ai genitori dei bambini miei follower dico: meno male che seguono me e non altre zoccolone che ci sono in giro. Sono tutto fumo e zero arrosto».

Ossia?
«Sono fidanzata, non ho mai fatto le corna, non bevo alcol né l’ho mai bevuto, non ho mai fumato uno spinello, non mi drogo. Sono bravissima».

Nemmeno uno sgarro nelle serate in discoteca?
«Quando ci vado bevo solo acqua e sono fiera di questa cosa».

Il latte di soia che ha mostrato a The Voice?
«Lo bevo, assolutamente. Credo anche che sia stato quello zucchero a darmi un po’ alla testa in tv».

È andata in visita ai bambini dell’Ospedale Rizzoli di Bologna.
«Sì, non volevo neanche dirlo, ma quelli dell’associazione (Ansabbio, ndr) mi hanno spigato che la mia presenza serviva proprio a pubblicizzare l’evento, sennò non funzionava. Alora ho detto ok. Di solito faccio beneficenza ma non ne parlo. Il mio più grande sogno – e l’ho chiesto al mio fidanzato visto che a settembre, dopo il mio tour, abbiamo del tempo libero – è riuscire ad andare in Kenya ad aiutare i bambini orfani. In realtà vorrei proprio adottare una bambina africana».

Bisogna essere sposati.
«So tutto, e ci vogliono almeno tre anni… Ma io vorrei prima».

In un’intervista lei ha detto di volersi sposare con il suo fidanzato, il deejay olandese Afrojack, alias Nick van de Wall. Quando?
«È un desiderio, ma ora sono concentrata sulla carriera».

Elettra Lamborghini: “Io esempio per i bambini, le altre z*****e. Sono molto innamorata. E la fede…”

Non vedo anelli di fidanzamento.
«Il nostro è questo (solleva il polso destro, all’interno un piccolo tatuaggio, ndr). L’abbiamo entrambi».

Tra i tanti tatuaggi, anche le macchie di leopardo su sedere e spalla. Ora le ha mese anche nella sua capsule collection di costumi da bagno lanciata con Twinset.
«È il mio segno distintivo ormai, lo adoro».

Nick è un produttore molto importante e impegnato, come lei. Come fate a stare insieme?
«Ci vediamo spessissimo».

Quantifichi «spessissimo».
«Tutte le settimane. Prendiamo aerei e voliamo dall’altro. L’ultima volta io sono andata a Disneyland, a Parigi, perché lui stava lì. Oppure lui fa una serata a Dubai e io lo raggiungo, poi torno a casa. Lui deve andare da qualche parte, fa scalo a Miami, passa la notte con me e poi va via. Non riesce a stare senza di me per più di sei giorni».

È molto innamorato.
«E anche io».

È stato un colpo di fulmine?
«Più o meno. Ci siamo conosciuti a un festival. Poi lui mi ha detto di andare in studio da lui, per provare qualcosa. Sono andata e non abbiamo mai più parlato di musica».

Subito, la prima volta?
«Sì».

Lui è alto 2 metri e 8 centimetri.
«Per baciarlo mi arrampico, ogni volta rischio di spezzargli il collo».

È geloso?
«No, zero. Sono molto serena, pensi che stiamo insieme da quasi un anno – un recordissimo per me – e non abbiamo mai litigato».

In che lingua parlate?
«In inglese, ma sto iniziando a capire l’olandese. Ho una dote per le lingue, ho fatto il liceo linguistico, è lì che per la prima volta ho studiato lo spagnolo, la lingua del mio genere, il reggaeton».

Prima dell’attuale fidanzato aveva avuto storie importanti?
«No, ero single da molto tempo. Non è perché ho due tette e un sedere grosso che mi si deve giudicare “facile”».

Ha detto di essersi rifatta solo il seno.
«Preferirei non parlarne».

È sempre stata una ragazza prosperosa?
«Sì, mi dicevano che ero grassa perché mi sono sviluppata presto e avevo un seno grande. Poi l’ho un po’ perso perché sono dimagrita bruscamente di dieci chili».

Voleva dimagrire?
«Ma va’! Avevo fatto per un anno una dieta vegana troppo rigida, non ero stata seguita bene. A me non importa il giudizio degli altri, ho un carattere forte, uno deve stare bene con se stesso».

Da dove viene questo equilibrio?
«Non ne ho la più pallida idea. Mi dico: meno male che più vado avanti più non mi vengono voglie strane».

È più simile a sua madre o a suo padre?
«Non saprei, ho avuto tanti esempi. Come un’amichetta, a scuola, a quindici anni. Era molto carina. Era fidanzata con uno,  ma, dopo un anno, non gliela aveva mai data. Questa cosa mi faceva impazzire: si sa che a quell’età si fanno i primi passi, e se non la dai i ragazzi ti mollano subito. L’ho imitata. I ragazzi che avevo li facevo aspettare sei mesi, poi li mollavo. Così capivo se stavano con me perché ero Elettra Lamborghini, o perché ci tenevano davvero. A Bologna lo sanno tutti che ero una “figa di legno”».

Essere «Elettra Lamborghini» era già un problema?
«Non ero ancora famosa, come oggi, che non posso uscire perché ho i bambini-fan che mi aspettano sotto casa… Ma già da ragazza ero un “personaggio”».

Avendo tanta disponibilità di denaro, che rapporto ha con i soldi?
«Da giovane ero “sborona”. Poi per fortuna, non sono una cretina, sono rimasta umile. Oggi non me ne frega più una mizzega, sono diventata molto più spirituale e ho trovato la felicità in altre cose».

Per esempio?
«Ho ritrovato il rapporto con Dio, ma preferisco non parlarne troppo. In generale, se uno mi invita fuori a cena, preferisco un picnic con un bel panorama al ristorante di lusso».

Lei ha detto di essere bisessuale: conferma?
«Assolutamente sì. Infatti Nick è una cosa a parte: stando con lui ho capito che non mi interessano tanto gli uomini, mi innamoro della persona, non del sesso».

Si sente felice?
«Ormai sto così bene nel mio minimal…».

Che cos’è il suo «minimal»?
«Sto bene nel nulla. Ripeto: se fosse per me io mollerei tutto e andrei in Africa. Ho già fatto tutto e visto tutto nella vita, ho 25 anni ma mi sento vecchissima. La vita è fatta di aspettative: uno si immagina di voler arrivare a una cosa bella, una volta che ci sei dentro ti rendi conto che fa cagare. Quindi vuoi tornare a spalare la merda dei cavalli, che forse è meglio».

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