Carlo Conti su Rai3 con Ieri e Oggi
Carlo Conti da domenica su Rai3 con Ieri e Oggi, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Il programma parte da due ospiti speciali, Panariello e Pieraccioni di cui il conduttore dice. “Sono i miei fratelloni… Nessuno di noi avrebbe immaginato che quei ragazzetti che con scarsi mezzi che cercavano di fare spettacolo, l’avrebbero fatto davvero, così”.
Ma Carlo Conti racconta che la sua vita lavorativa era iniziata in banca. “Ero assunto in banca da tre anni. Mi sono licenziato di punto in bianco lasciando il certo per l’incerto. Quando ho detto a mia madre che mi ero licenziato era svenuta. Aveva dedicato sé stessa per darmi il diploma e un lavoro. Ma quando si è ripresa, mi ha detto: Carlo, la vita è tua e se non ci credi te, chi ci deve credere?”.
Poi i primi passi nel mondo dello spettacolo, dove ha conosciuto proprio Panariello e Pieraccioni. “Conducevo un programma per dilettanti e Pieraccioni si è presentato, faceva le imitazioni. Sarà stato il 1982. Faceva ridere, abbiamo iniziato a collaborare. Un paio di anni dopo, arriva un tizio che imita Renato Zero… Ci siamo scambiati il telefono, ovviamente un fisso. E, con Leonardo, lo abbiamo incluso nel nostro show. Quando poteva, Giorgio dalla Versilia veniva a Firenze, dove noi registravamo. Dico quando poteva, ma in realtà era quando aveva i soldi della benzina per arrivare… avevamo una scaletta con Panariello e una senza. Mi fa tenerezza. Non eravamo pagati, per fare le fotocopie dei copioni mettevamo 200 lire io e 200 Leonardo… ma ci avevano dato uno spazio in tv”.
Carlo Conti rivela anche che il suo pregio è stato. “Non con la frenesia di arrivare, ma solo per il gusto di fare questo mestiere… Non mi arrabbio mai, non urlo e vedo il bicchiere mezzo pieno”.
ma i suoi amici storici, ricorrono nella tappe importanti del conduttore. “Se penso al momento più emozionante di tutti i miei Sanremo, è stato quando erano sul palco con me. Non ero agitato in generale, ma in quella occasione, per un istante ho ripensato alle nostre origini: nessuno avrebbe immaginato che saremmo arrivati lì tutti e tre, ciascuno con la propria forza”.
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