Alba Parietti: “Renzi non mi ama per un motivo, con Berlusconi rapporto più chiaro…
Alba Parietti: “Renzi non mi ama per un motivo, con Berlusconi rapporto più chiaro”. Di seguito l’intervista rilasciata ai microfoni di “OFF”, l’inserto de ‘Il Giornale’.
“In amore, alla camomilla degli uomini buoni, ho sempre preferito l’adrenalina di quelli cattivi, inquieti, che, pur avendo arrecato “lividi all’anima”, mi hanno restituito traiettorie seducenti da esplorare. Ho giocato d’azzardo, tra onde tempestose. Ho attraversato passioni divoranti. Cosa vuoi, la materia oscura del sentimento… Ho l’indole omerica del viaggio tormentoso”, spiega la Parietti che a proposito della sua .indole sottolinea un aspetto di non poco conto: “Tutto ciò che finisce in “ismo” non mi affascina. Mi suggerisce cose ferocemente ideologiche. Preferisco la forza del “femminile” declinato in modo non fondamentalistico. D’altro canto, sono cresciuta in una famiglia in cui i modelli maschili erano protettivi, ma non dispotici. Mio padre e mio nonno, dolcemente forti. Mia madre, invece, era controversa. Artista, forte nella sua fragilità. Non ho regolamenti di conti postumi con i maschi della mia infanzia”.
Un concetto non confermato sugli uomini con cui ha avuto delle relazioni.
“Non posso dire lo stesso degli uomini con i quali ho poi condiviso relazioni amorose tutt’altro che idilliache. In ogni caso, ho sempre preferito il dialogo alle dichiarazioni di guerra fra sessi. Anche se devo riconoscere che, ancora oggi, siamo distanti mille anni luce dalla parità tra generi. Penso alle molestie sessuali. Spesso, certa stampa, rispetto a chi è accusato di aver violato, in qualche modo, il corpo di una donna, mostra indulgenza, ricordandoci che il “malcapitato” ha famiglia e privacy che devono essere tutelate dall’assalto mediatico. Un occhio di riguardo, insomma. Penso al mondo del lavoro e delle opportunità in cui, da donna, non hai ancora diritto compiuto di cittadinanza. Insomma: la strada è tutta in salita. Tuttavia, non amo gli integralismi femministi”.
In una recente intervista, Alba Parietti si è detra “invidiosa” delle colleghe giovani.
A tal proposito precisa. “La mia bellezza non è mai stata rassicurante. Per molti uomini, destabilizzante e selvaggia. Non tradizionalmente sedante. Da Musa inanimata. Un oltraggio, insomma. Ora la ritrova in giovani donne e giovani uomini che “invidio”. Sia chiaro: la mia invidia non è da intendersi in senso classico. Uso il termine nell’accezione più sana e positiva: si tratta di ammirazione. Rapimento contemplativo. Puro gusto estetico”.
Alba Parietti: “Renzi non mi ama per un motivo, con Berlusconi rapporto più chiaro.
“La sinistra, la cui traccia resta nel mio Dna, è quella delle origini, attenta alla giustizia sociale, alla distribuzione equa della ricchezza, alle ragioni degli ultimi. Quella che avversa i privilegi. Non è un caso che Papa Francesco abbia coperto uno spazio pubblico, ormai disertato dalla politica, che evidenzia una sua oggettiva debolezza. La sinistra, nella sua versione di governo, ha smarrito potere di seduzione popolare e di persuasione. Lo dico spesso. Ecco perché Renzi, forse, non mi ama.
Alba Parietti e il rapporto con Berlusconi.
“Vedi, il mio rapporto con Berlusconi è stato sempre molto chiaro. Non ho mai votato per lui. Proprio per la leale contrarietà che ho espresso nei confronti della sua politica, posso contare sulla sua stima. In ogni caso, resto anarchica: non m’intruppo. Solo così sei credibile come professionista. Non chiedo la protezione o il patrocinio di chi comanda. Berlusconi è meglio di Renzi? No, dico che non sono salita sul carro di Renzi quando tutti erano a bordo anche per interesse”.
Il retroscena sull’ingresso in politica.
“Avrei potuto essere anch’io della partita, nessuno l’avrebbe trovato strano, stante la mia biografia politica di sinistra. Invece, non ho rinunciato al mio spirito critico. In sintesi: l’affollamento che ogni volta si crea nei dintorni del potere non mi piace. Nella stanza di chi non vince c’è sempre più spazio. Si sta da Dio. Non condivido la teoria di Vespa secondo cui la Rai è naturalmente e fisiologicamente contigua al potere. Mi chiamo fuori. Costi quel che costi. Sono una vincente sul carro dei perdenti”.
Alba Parietti sul Grande fratello.
“Mi hanno chiesto più volte di essere protagonista del Grande Fratello. Ho sempre rifiutato. E non perché nutra pregiudizi rispetto a questo tipo di programma, che, proprio grazie alle sue caratteristiche, spesso invise ai radical-chic, raggiunge e convince milioni di telespettatori. Non entrerei mai nella Casa per un’altra ragione. Sono incapace di travalicare il limite che tutela la mia dignità. L’intimità delle mie liturgìe quotidiane. Lo sguardo del pubblico non deve inoltrarsi in tutti gli anfratti della mia vita. Detto ciò, rispetto chi sceglie di partecipare al Grande Fratello, che, dietro le fattezze del format trash, riesce a veicolare anche qualche idea sana.
Sulla televisione.
“La tv non deve evangelizzare le masse, attraverso un’operazione verticale e spocchiosa. Inutilmente aristocratica. C’è spazio per linguaggi diversi tra loro. La tv è speculare alla vita. E la vita non è un cenacolo permanente di filosofi. La vita gronda di sentimenti veri, di bruttezze, insulti, conflitti. Nasconderli significa censurare la vita. Quanto all’eventualità di un mio programma in tv, ti dico che non lo farei mai in modo da ossequiare la linea del potente di turno”.
Infine, chiosa sulla spiritualità.
“Ho una visione laica del rapporto con Dio. E non potrebbe essere altrimenti. Sono certa che, dopo la morte, mi trasformerò in energia pura che viaggerà lungo l’universo. In ininterrotta erranza. Così come ho vissuto”.
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