George Clooney si racconta in una intervista rilasciata in esclusiva ai microfoni del settimanale Oggi.
George Clooney si racconta in un’ intervista a Oggi, dove confessa il suo amore per la Sardegna, locations di parte della sua serie Catch-22, in onda su Sky Atlantic dal 21 maggio: «È come una seconda casa italiana, per noi, dopo Laglio. Adoro il pane Carasau! Ne mangerei a quintali. E poi il mirto: lo conosco da 20 anni, ma bevendolo tutti giorni per mesi… Guardami: non mi ha fatto ringiovanire?», dice la star statunitense.
L’ attore rivela che durante il suo soggiorno sardo si è divertito con uno dei sui leggendari scherzi: «L’ ultimo l’ ho fatto alle due signore e al cuoco che mi tengono casa. Amal si preoccupa sempre se Alexander (uno dei loro due gemelli, ndr) fa la cacca. Così ho preso un pannolino nuovo, l’ ho imbrattato di Nutella e infilato nella pattumiera. Ho chiamato le signore e tutto preoccupato ho chiesto anche al cuoco, in italiano: “Alexander ha fatto pipi o pupù?”. Loro non parlano inglese e il mio italiano è catastrofico. Così ho prelevato il pannolino dalla pattumiera e, per capire se fosse pieno di cacca o di pipì, l’ho leccato da cima a fondo. “Sì, sì, è proprio cacca!”, ho esclamato tutto contento. Dovevi vederli: mani nei capelli, bocche aperte e occhi sbarrati. Un divertimento così… non ha prezzo!”», rivela divertito Clooney.
L’ attore parla anche dell’ ingaggio di Hugh Laurie, alias Dottor House: «L’ ho pagato poco. Abbiamo girato insieme Tomorrowland e siamo diventati grandi amici. Ha un innato senso dell’ umorismo e quando gli ho chiesto se era disponibile per la parte del Maggiore de Coverley, ha accettato senza nemmeno leggere il copione», ha detto.
Infine, chiosa sul Royal Baby, visto che è un grande amico di Harry e Meghan. Così Clooney commenta la nascita di Archie, ai microfoni del settimanale ‘Oggi’. «Sono un po’ arrabbiato con lui, mi ha rubato la scena. Capisci cosa intendo, no? Il compleanno per me è un grande giorno, e lui sceglie proprio il “mio” giorno per venire al mondo», conclude.
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