Paolo Bonolis in un’intervista al Corriere della Sera
Paolo Bonolis, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui si racconta a tutto tondo. Il conduttore è tornato in prima serata con lo show ‘Ciao Darwin, su Canale5 di cui spiega. “Ci sono dei periodi in cui riesci a fare le cose che vorresti, altri in cui le aziende — che poi sono quelle che investono — ti chiedono di lavorare sul consolidato. A me non dispiace fare una cosa che funziona anche se si ripete da diverso tempo. Tra l’altro tutte queste novità in giro non le vedo, Sanremo ha 70 anni e non si lamenta nessuno. Ora va bene così, magari arriverà un momento in cui non mi andrà più bene”.
Bonolis racconta il suo particolare rapporto con la tecnologia che lo porta ad avere pochissima attenzione per il mondo dei social, “Io sono cresciuto in un’epoca che si avvitava sull’ideologia, questa è un epoca che si avvita sulla tecnologia: non c’è niente di male, a meno che la tecnologia non diventi ideologia, che è quello che sta succedendo. Un cellulare serve per telefonare e mandare sms. A che altro serve?”
Bonolis si racconta anche come marito e padre. “Sonia ha 13 anni meno di me e sa gestire la sua doppia anima, analogica e digitale. Io non ci trovo niente di affascinante nei social. In passato le ho detto di lasciare stare, ora non lo faccio più, al limite le dico di non postare cose che riguardano me”, racconta il conduttore a proposito della moglie che spesso è stata anche attaccata per aver ostentato le sue possibilità economiche su Instagram, “Nella famosa vicenda dell’aereo privato ci fu chi scrisse: guardate cosa si permette con i soldi di noi cittadini… ma io lavoro per Mediaset, mica prendo soldi pubblici. Quando nasce la polemica ti devi anche chiedere da dove arriva: ognuno dice ciò che può”.
Il conduttore ha cinque figli, due più grandi nati dall’unione con la psicologa americana Diane Zoeller, che vivono all’estero e tre adolescenti da quella con Sonia Bruganelli. “Sono un padre. A volte generoso, altre duro. L’importante è che ai figli non venga meno il senso di sapere che ci sono, come genitore devi garantire loro la massima possibilità di libertà e di scelta, pur dando sempre dei consigli. Non devi metterli al mondo perché vivano la tua vita”.
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