Alessia Merz si racconta in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport:
Alessia Merz si racconta in una lunga intervista pubblicata su ‘Fuorigioco’, l’inserto della Gazzetta dello Sport, ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Gli esordi a “Non è la Rai”, fino ad arrivare al top della popolarità negli Anni 90 con una serie di programmi e apparizioni televisive. Poi a 31 anni Alessia Merz molla tutto e si ritira: “Per amore di Fabio e dei miei figli. E non ho rimpianti. Ho sempre scelto io quello che volevo fare”. L’ex velina apre l’intervista raccontando l’episodio che la intrusse nel mondo dello spettacolo. “Andavo fuori dall’hotel di Trento dove i calciatori della Juve erano in ritiro. Stazionavo lì e un talent scout mi notò in mezzo ai tifosi. Ma non dentro gli spogliatoi”.
Ha iniziato con Non è la Rai di Boncompagni.
“Un format geniale, massacrato da tutti ma guardato da tutti, ideato da un genio. All’inizio mi rinnovavano il contratto di mese per mese: tra 130 iene è stata una palestra di vita”.
Le è mai successo di subire un “ricatto”?
“Sì, ma ho detto di no. Non ho ottenuto la parte, però ho continuato a camminare a testa alta. Io non critico chi dice di sì, perché alla fine si tratta di uno scambio paritario, il classico do ut des e se sta bene a lei dov’è il problema? Odio l’ipocrisia. Come quelle che hanno posato nude come me per i calendari…”.
Era nudo artistico…
“Ma quale nudo artistico. Io ho fatto i calendari perché mi davano dei gran bei soldi. Perché rinnegarli? Come me fecero calendari la Marcuzzi, la Ferilli, la Colombari, la Barale, la Falchi”
La sua immagine sexy però non ha fatto la fortuna del gossip: alla fine di flirt celebri… poco o nulla.
“Maini e Bazzani. Punto”.
Dove conobbe Fabio?
“A un torneo di tennis in Sardegna, era giugno del 2004. Al ristorante ero seduta accanto a Simona (Ventura, ndr), lui arrivò col “Betta” (Stefano Bettarini, compagno di squadra di Fabio alla Samp e allora marito della Ventura, ndr) e si piazzò davanti a me. Ci siamo guardati. Fu un colpo di fulmine. Nel 2005 ci siamo sposati, nel 2006 è nato Niccolò e 16 mesi dopo Martina”.
E in quanti credevano nella vostra relazione?
“Io showgirl, lui calciatore… nessuno avrebbe scommesso a nostro favore”.
A Striscia ha inventato il binomio calciatore-velina.
“Sì, sono stata fidanzata con Giampiero Maini che giocava a Vicenza. Poi tra noi finì e andò al Milan. Io lavoravo tanto, non ci vedevamo mai”.
Come è stato lavorare con Fazio?
“Lui è di una bravura e ironia straordinaria. Viene sempre massacrato per le idee politiche però poi ci vogliono andar lì tutti”.
Ma è vero che ha lavorato anche con Depardieu?
“Sì, a Roma girai con lui uno spot della Barilla diretto da David Lynch. E l’ultimo giorno di lavorazione ci venne a trovare Roman Polanski. Insomma, io ero tra tre mostri sacri del cinema e la gente fuori che mi chiamava: ‘Alessia, c’è Alessia di Non è la Rai. Facci un autografo’. Son piccole soddisfazioni!”.
Se sua figlia volesse fare la Velina o Non è la Rai?
“Mia figlia è timida, non li farebbe. Però la seguirei”.
Suo figlio Niccolò vuole diventare un calciatore?
“Il sogno è quello. Per adesso gioca nel Felsina. Fabio inorridisce quando gli chiedono se il piccolo ha talento. Entrambi sono due malati di Fortitudo”.
E Fabio come vive il fatto di essere fermo?
“Lo vedi che soffre, la sua vita è sempre stata su un campo da calcio. Anche se sta più tempo in casa, litighiamo solo quando c’è Milan-Juve. Lui è un simpatizzante rossonero e mi rinfaccia sempre il gol fantasma di Muntari. Da lì abbiamo iniziato a vedere il nostro derby separati”.
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