Valentina Vignali si racconta in una lunga intervista ai microfoni della collega Elisabetta Esposito per i microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’
Dunque Valentina si può essere influencer e atlete?
“Sì, ma bisogna essere disposti a fare tanti sacrifici, non è per niente facile. Gioco da quando avevo 8 anni e a 15 ho iniziato a fare la modella, quindi ho una certa esperienza nel gestire le due cose. Ma non vi nego che sia bella tosta, spesso ho lavori nello stesso giorno delle partite, quindi mi ritrovo a prendere aerei di corsa, fare orari strani, non dormire mai… Infatti ogni tanto mi ammalo, ho troppe cose da fare e il mio corpo a un certo punto si ribella. Però quando c’è la volontà si riesce a fare tutto”.
Ma lei a cosa dà la precedenza?
“Purtroppo il basket femminile in Italia è trattato male e ci sono pochi soldi per palazzetti, campionati e squadre. Gli stipendi sono bassi e molte ragazze anche in Serie A-1 sono costrette a fare un doppio lavoro. Di conseguenza il mio impegno principale non è la pallacanestro, per il semplice fatto che non ci si vive. Non ho mai smesso e non voglio smettere, ma se dovessi fare affidamento soltanto su quello per mantenermi sarebbe un bel problema”.
Guadagna davvero tanto di più come influencer che come cestista?
“Decisamente. Facendo un paio di calcoli a mente direi che in un mese guadagno circa cento volte di più”.
Ah però. Che cosa la spinge dunque a fare tanti sacrifici per la palla a spicchi?
“Sono una persona molto attiva, mi piace lo sport, mi piace allenarmi, mi piace la fatica. E quasi tutte le amicizie che ho sono nate grazie alla pallacanestro, lo spogliatoio crea legami forti e farei fatica a rinunciarci. È importante per me, mi ha aiutato anche nei momenti più difficili, per questo dal 22 al 24 marzo sarò a Campobasso per le Final Eight di Coppa Italia e andrò a parlarne nelle scuole”.
Ha anche due tatuaggi dedicati al basket.
“Sì, li ho fatti cinque-sei anni fa. Sul piede sinistro ho una frase di Rasheed Wallace, “Ball don’t lie”, che è grammaticamente scorretta, ma a me ha sempre fatto ridere. La ripeteva spesso quando l’arbitro fischiava un fallo che non c’era, per dire che il giocatore poi avrebbe sicuramente sbagliato i liberi perché “la palla non mente”. Una bella filosofia. Sulla caviglia destra invece ho il 23 e l’immagine di Michael Jordan, vero emblema del basket per me”.
Oggi quali giocatori le piacciono?
“Ho amato molto Kobe Bryant, adesso forse Stephen Curry, è davvero spettacolare”.
E in Italia?
“Non ho un giocatore preferito, ma sono sempre stata una fan di Pozzecco, con cui ho anche condotto un programma su La7. È una testa matta, brillante, intelligente, davvero forte. Adesso è andato ad allenare a Sassari, spero di cuore possa fare bene, è in gamba”.
Come hanno reagito le sue compagne di squadra dell’Athena quando a settembre l’hanno vista arrivare?
“Nella mia vita sportiva ho dovuto combattere spesso contro i pregiudizi, ma non all’Athena. Le mie compagne ragionano da professioniste e sono riuscite facilmente ad andare oltre il personaggio. Sono brave e intelligenti, non tutti sanno gestire situazioni del genere. Come dicevo ho avuto diversi problemi e molte delusioni nel corso degli anni, legati magari all’invidia, spesso mi sono sentita esclusa. E non è mai bello”.
Diventare influencer come le ha cambiato la vita?
“La novità più grande è stata sicuramente la fama, che ha rivoluzionato tutto a livello lavorativo ed economico. Certo, per la privacy la questione è diventata un po’ pesante, ma c’è di peggio! Per il resto sono rimasta sempre io, faccio le stesse cose con gli stessi amici di un tempo”.
E si vede anche dai social. Nelle foto e nei video che posta è anche molto autoironica.
“Mai prendersi troppo sul serio! Solitamente le persone avvertono una grande distanza con il personaggio, mentre io mi mostro per quello che sono, nella mia normalità, magari anche struccata, in tuta o nei momenti no, dichiarando apertamente: “Ragazzi oggi ho il ciclo, la febbre, il mal di gola o le caccole!”. E allora quella distanza si riduce, la gente avverte che non c’è nulla di costruito e credo lo apprezzi. Finché sono stata solo una modella non potevo fare certe cose, ero vincolata, limitata, l’uso della parola non era contemplato, mentre ora grazie ai video posso di dire la mia. Mi piace tantissimo e mi sento molto più apprezzata di prima”.
E poi c’è il binomio moda-sport.
“Che secondo me è stata la vera chiave del successo. Ho aperto i social nel 2008, prima Facebook, poi Instagram, e ho iniziato a pubblicare gli scatti del mio lavoro come modella accanto a quelli di basket. Mi sono accorta subito che l’accostamento di queste due realtà tanto diverse sorprendeva e affascinava. Insomma, funzionava”.
Ma voi influencer avete sempre un fotografo accanto?
“Abbiamo tutti un fotografo con cui collaboriamo, ma non è una persecuzione! Ci sono giorni in cui si lavora e si scattano campagne pubblicitarie che poi si pubblicano lungo il mese successivo. Tu vedi due foto al giorno, ma non sono tutte appena fatte, vengono dilazionate”.
Lei ride sempre, ma in passato ha dovuto affrontare anche momenti molto brutti, legati alla sua malattia.
“Nel 2012 mi sono accorta di avere un bozzetto sul collo, ma l’ho un po’ trascurato. Solo un anno dopo ho fatto le prime analisi e tramite ago aspirato e ecografia si è scoperto che avevo un carcinoma papillare Tir 5 (maligno, ndr). Mi hanno operato di urgenza all’ospedale di Pisa. Ho dovuto fare due cicli di radioterapia perché avevo una metastasi e sono iniziati i miei avanti e indietro con gli ospedali. Adesso sono arrivata a fare controlli ogni 8-12 mesi e questa cosa al momento è abbastanza ferma, la tengo sotto controllo. Non puoi essere mai sicuro”.
Le capita di aver paura?
“Mai. È una cosa un po’ incosciente forse… Quest’esperienza però mi ha aiutato a restituire il giusto valore alla cose e a godermi la vita. Forse anche per questo sono così autoironica”.
Un suo pregio e un suo difetto?
“Sono ambiziosa, energica, curiosa, attiva, generosa e pronta a condividere le cose con gli altri. Quanto ai difetti, diciamo che mi arrabbio facilmente, sono molto impulsiva e vulcanica”.
Immaginiamo che non faccia altro sport oltre al basket.
“E immaginate male… Mi alleno sette giorni su sette, vado sempre anche in palestra. Muovermi è per me indispensabile”.
Cosa vede nel suo futuro?
“Da un annetto ho iniziato a collaborare con degli Youtuber, facciamo video divertenti e vorrei continuare su questa strada. Il mio obiettivo è arrivare a condurre un programma in tv o magari a recitare in un film, sempre sul genere comico”.
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