Intervista a Marco Ferradini nel corso del format “I Lunatici”in onda sulle frequenze di Rai Radio 2:
INTERVISTA A MARCO FERRADINI
Il cantante ha commentato, tra l’altro, anche Sanremo 2019, ai microfoni de ‘I Lunatici’:
“Alcune canzoni sono davvero belle. Quella di Loredana Bertè è tosta, c’è dentro il suo personaggio. Per me dovrebbe vincere lei. Anche Cristicchi è molto bravo, mentre Renga ha una bellissima voce. Il rap, però, per me non produce canzoni. Sembra di stare in chiesa con il prete che ti fa il sermone. Quella miriade di parole che dicono non ti rimane in testa se manca la melodia. Le canzoni servono a far ricordare il testo. Io tifo Bertè”.
Ferradini ha parlato della sua celebre ‘Teorema’, grande successo negli anni 80‘:
“Un giornalista un giorno la definì la canzone dell’uomo ferito. Ma non è un brano contro le donne, anzi, è una canzone di grande amore nei loro confronti. Il testo è totalmente autobiografico. Negli anni ’80 ho chiuso un rapporto che pensavo fosse importante. Me ne sono andato negli Stati Uniti, ho fatto un viaggio da disperato, ho attraversato l’America, per ritrovare me stesso. Una donna mi ha lasciato, io sono partito, disperato, poi mi sono andato a rinchiudere in montagna per quattro o cinque giorni e lì ho scritto Teorema”
“Tutti ascoltano la canzone e prendono il frammento in cui dico ‘prendi una donna, trattala male’. In pochi fanno caso alla strofa finale, in cui dico che in amore non esistono leggi, basta essere sé stessi. La donna a cui ho dedicato la canzone poi l’ha ascoltata. La sua risposta fu ‘che stronzo’. Non è mai tornata e nemmeno io l’ho più cercata. La canzone è finita anche in un film di Aldo, Giovanni e Giacomo, che hanno una grande classe, fanno ridere senza bestemmiare. Quando ho visto la scena mi sono emozionato, mi sarei voluto alzare in mezzo al cinema e gridare a tutti che la canzone l’avevo scritta io”.
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