Omicidio avvenuto in una sorta di azione da spy-story
Kim Jong-nam, fratellastro più grande del leader nordcoreano Kim Jong-un, è stato ucciso lunedì mattina in Malaysia: lo riferiscono l’agenzia Yonhap e altri media sudcoreani, in base a fonti del governo di Seul.
Kim Jong-nam viveva per lo più al di fuori del suo Paese. Il suo assassinio sarebbe avvenuto in una sorta di azione da spy-story all’aereoporto di Kuala Lumpur in Malaysia. Secondo quanto riferiscono le varie fonti, due agenti donna non identificate lo avrebbero freddato “con punte avvelenate”. Le sospettate sarebbero poi svanite nel nulla in un’azione che ha rafforzato la convinzione della polizia locale che possa esserci la Corea del Nord dietro l’operazione. Kim Jong-nam era considerato dal 1994 al 2001 il vero delfino del leader Kim Jong-il.
Se confermata l’ipotesi che vede la Corea del Nord dietro l’omicidio, si tratterebbe del secondo caso di morte di un’alta personalità della famiglia Kim, al potere da 70 anni circa, dopo l’esecuzione di dicembre 2013 di Jang Song-thaek, zio del leader attuale, una volta suo tutore e numero due del regime. La notizia della morte di Kim Jong-nam è arrivata dopo un paio d’ore dalla condanna da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per l’ultimo test missilistico condotto dalla Corea del Nord.
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