Attentato a Bogotà, auto imbottita di esplosivo esplode in strada:
Un pesantissimo attentato ha squarciato il cuore della Columbia. A Bogotà, capitale del Paese sudamericano, 21 persone sono morte e altre 68 sono rimaste ferite – alcune delle quali in modo grave – in seguito all’esplosione di un’autobomba davanti a un’accademia di polizia a sud di Bogotà, capitale della Colombia.
L’esplosione è stata violentissima. Stando a quanto reso noto da fonti del governo tra le vittime vi è anche l’autore dell’attacco, che era alla guida di un furgone che trasportava 100 chili di un esplosivo denominato pentolite. I quotidiani locali riferiscono che il recupero dei corpi è estremamente difficoltoso, dal momento che ci sono “pezzi di cadaveri ovunque”.
Al momento l’attentato non è stato ancora rivendicato e le autorità sono prudenti nel formulare accuse. Nestor Humberto Martinez, procuratore generale colombiano, ha spiegato ai giornalisti che il camion esploso trasportava un’automobile a sua volta imbottita con un quintale di pentolite, un esplosivo ad altissimo potenziale distruttivo.
Il conducente del camion si sarebbe presentato a uno dei varchi di ingresso dell’accademia, superando senza problemi un checkpoint e proseguendo per circa 300 metri prima di attivare l’esplosivo. Alcuni testimoni hanno detto di avere udito la forte deflagrazione, che ha distrutto i vetri di alcuni edifici lontani diverse centinaia di metri dall’accademia.
L’attentato risulta decisamente allarmante per la sicurezza colombiana non solo per l’altissimo numero di morti e feriti ma anche perché fa tornare alla mente uno dei periodi più cupi del paese, quando le bombe che venivano piazzate dai trafficanti di droga e dai guerriglieri, primo tra tutti il gruppo delle FARC, erano molto frequenti.
Dopo l’accordo di pace firmato con il governo nel 2016, e al momento rispettato, le FARC, al momento, non sono considerate tra i possibili autori dell’attentato.
ATTENZIONE IMMAGINI MOLTO FORTI
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