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Titolo di Libero, parla l’autrice: “Ricevute minacce di ogni tipo. Volevo solo scherzare su divisione Nord-Sud…”

Azzurra Noemi Barbuto, giornalista di Libero, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de “I Lunatici”, in onda su Rai Radio2:

‘Comandano i terroni’ è il titolo del pezzo che ha scaturito non poche polemiche. E a scriverlo per l’edizione cartacea di ‘Libero’ è stata Azzurra Noemi Barbuto che ha parlato anche di minacce e insulti ricevuti: “Il titolo è stato estrapolato dall’articolo. Non volevo insultare i terroni, io sono terrona, anzi terronissima, di Reggio Calabria, mi sono trasferita a Milano a 30 anni. Sono molto legata alla mia terra, alla gente, mai mi sarei permessa di offendere le mie radici, il mio sangue e la mia anima. Non so come sia potuto svilupparsi un odio simile nei miei confronti. Continuano ad arrivarmi insulti e minacce, c’è chi mi augura malattie rare, chi spera che ci sia una strage nella mia famiglia, chi mi minaccia di morte.

Sono distrutta, ho passato due giorni davvero pesanti. Sarebbe stato sufficiente leggere l’articolo per capire che in me non c’era intenzione di offendere nessuno. Ho semplicemente scritto che dopo decenni di primato dei polentoni, così li chiamo, gli uomini del sud, terroni, per utilizzare linguaggio e termini colloquiali che non intendono offendere nessuno, hanno preso il sopravvento. Volevo scherzare su questa divisione nord-sud, che comunque ormai è superata. E celebrare scherzando il fatto che noi terroni ormai occupiamo le posizioni di maggiore prestigio, a partire da Mattarella, che io adoro e ho sempre difeso”.

Azzurra Noemi Barbuto poi aggiunge: “Mi attaccano senza aver letto l’articolo, si fermano al titolo, questo è sconvolgente. Sono davvero provata, non sporgerò denuncia nei confronti di nessuno, quelli che mi minacciano di morte e violenze di ogni tipo sono dei codardi, dei vigliacchi. I classici odiatori frustrati che sfogano su internet il proprio malcontento.

Hanno una rabbia agghiacciante, che fa paura. Io sono una persona coraggiosa, ma quest’odio così amplificato fa spavento. Ho paura. Per fortuna oggi ho pranzato con il direttore Feltri e con sua moglie. Mi hanno tranquillizzata e invitato a riderci su. Vedevo tutto pesantemente, poi loro riusciti a farmi sorridere. Anche se quando ti scrivono che vogliono vederti morta, che augurano alla tua famiglia di scomparire e altre cose così, non è facile”.

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