Dormiva nella sua azienda per prevenire eventuali furti, perché ne aveva subiti diversi. E questa notte un 29enne di origini moldave è entrato nella rivendita di gomme a Monte San Savino (Arezzo), dove ad attenderlo ha trovato, appunto, il titolare. L’uomo non si è lasciato sorprendere e ha sparato al giovane, che è riuscito ad allontanarsi dai locali per raggiungere il cortile esterno, dove è morto poco dopo. L’episodio è accaduto intorno alle 4 di notte. Ora il titolare è indagato per eccesso di legittima difesa.
Come riporta TgCom, “con il giovane rimasto ucciso c’era un complice, riuscito a fuggire. Il titolare avrebbe raccontato di aver sentito alcuni rumori, di essersi svegliato e di aver sparato d’istinto due o tre colpi di pistola. Il moldavo sarebbe riuscito a trascinarsi fuori dall’azienda dopo essere stato colpito al ginocchio e alla coscia, accasciandosi poi nel cortile. Probabilmente uno dei proiettili gli ha reciso l’arteria femorale provocando la morte. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il moldavo è uscito dal capannone dopo essere stato ferito dal primo sparo. Poi, una volta all’esterno, un secondo colpo lo avrebbe raggiunto e, probabilmente, ucciso.
“Prigioniero” nella sua azienda dopo 38 furti – Il titolare della ditta aveva recentemente raccontato in tv di aver preso l’abitudine di passare la notte nella sua rivendita dopo aver subito molti furti: secondo la sua testimonianza, i ladri si sarebbero introdotti nei suoi locali per ben 38 volte in passato. In questa occasione, i ladri sono entrati sfondando il vetro e il titolare, arrivato in pochi minuti, ha sparato centrando uno dei due alla gamba.
“Li ho visti – ha raccontato il proprietario, come riferisce la Nazione -, con il maglione a collo alto e un cappellino calato sulla faccia. Quando hanno capito che c’ero io sono scappati. Ma io sto vivendo in un incubo. La mia vita è stata stravolta, sto qui dentro tutto l’anno, per me non esistono ferie, non ci sono vacanze. Solo qui dentro. E’ dura per me e per la mia famiglia. Solo nel 2014 ho stimato furti per oltre 200mila euro, tra biciclette e gomme”.
Il suo difensore, frena sull’accusa di eccesso di legittima difesa e dichiara che “è troppo presto per parlare, dobbiamo ancora capire tutto”, sottolineando che il suo assistito “non è in stato di fermo””.
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