Rapina Lanciano, identificato il volto di due malviventi:
La violenta rapina ai danni dei Martelli potrebbe presto vedere una svolta. I due coniugi sono stati picchiati nella loro villa a Serre di Lanciano (Chieti). Secondo fonti locali, i volti di due dei tre rapinatori sarebbero stati identificati grazie alle telecamere di una banca, dove i malviventi sono andati a prelevare soldi (2mila euro) con le carte di credito delle vittime. Nei giorni scorsi, inoltre, si era sparsa la voce in paese che i Martelli avessero vinto una grossa somma di denaro. Potrebbe essere stato quello, secondo gli inquirenti, il motivo che avrebbe attirato l’attenzione dei rapinatori, sicuri di trovare parecchio contante in casa della coppia.
Come riporta TgCom24 “il magro bottino e il modus operandi (usare le carte di credito) hanno suscitato non pochi dubbi tra gli investigatori. La polizia ha visionato decine di filmati di telecamere pubbliche e private presenti a Lanciano per avere altri indizi sugli autori dell’efferata rapina. Per prelevare il denaro, i rapinatori hanno usato un’altra auto della famiglia, una Yaris. Gli agenti si sono da subito concentrati sui prelievi effettuati in alcune banche della zona con due carte di credito di Martelli di cui l’uomo ha fornito i codici pin ai banditi. Una “atipicità”, questa delle carte di credito, secondo il questore di Chieti, “che non rientra nei canoni della malavita”.
La banda non sarebbe dunque nuova a questi episodi: sei le rapine violente realizzate in tutta la provincia. Un titolare di un’agenzia di pratiche auto, oltre a essere stato rapinato di 600 euro, è stato massacrato di botte, mentre a un tabaccaio è stato amputato un dito.
Altra vittima: “Capo è un italiano, complici stranieri” – “Sono le stesse persone, ne sono sicuro. Anche se ho visto solo occhi dietro un cappuccio e voci, tutto combacia: il capo forse è un pugliese, e gli altri sono dell’Est Europa”. Lo ha dichiarato una delle vittime, Massimiliano Delle Vigne, che il 5 settembre 2017 subì una rapina con percosse dalla banda che per lui ha le stesse caratteristiche di quella che ha massacrato la famiglia Martelli. “Nei primi mesi i carabinieri ci dicevano che erano vicini alla soluzione, ma poi non abbiamo più saputo nulla”.
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