Il Fatto quotidiano smaschera Dazn, ecco quanto scrive il collega Carlo Tecce:
“Un bluff per i tifosi. Ieri, come si pronuncia Dazn. Oggi, come si maledice Dazn. È un attimo. Il telespettatore pagante ha sperimentato già l’ampia gamma di disservizi del gruppo inglese che, attraverso Internet, trasmette in esclusiva tre gare su dieci di Serie A: immagini sgranate, partite interrotte, ritardi anche oltre i 15 minuti, altro che diretta dai campi di gioco.
Quello che il telespettatore pagante ignora, però, è che i dirigenti di Dazn sono consapevoli degli scarsi mezzi tecnici di cui dispongono. Per un semplice motivo: non hanno investito abbastanza per accogliere milioni di tifosi. Per adesso sono 700.000 gli italiani che hanno attivato il mese gratis per due visioni in simultanea a contratto.
Più fonti del settore spiegano al Fatto che Perform – la multinazionale che controlla Dazn – ha un rapporto ordinario (si legga, al risparmio) con Telecom, l’operatore nazionale di rete, e una filiera di “cdn” Akamai – i server per la consegna dei dati al cliente – insufficiente per mantenere le promesse al pubblico: la Serie A in alta definizione su televisori, computer, cellulari, cioè qualsiasi dispositivo connesso. “Non c’ è differenza tra le gare su Dazn e un video live su Facebook di un utente”, chiosa una fonte che ha trattato con gli ingegneri di Dazn.
Per placare le proteste dei tifosi, dopo lo sciagurato esordio nel mercato italiano con Lazio-Napoli, James Rushton di Perform ha assicurato il telespettatore pagante e ormai furibondo: lavoriamo con Telecom per perfezionare la piattaforma Dazn. Il lavoro non è concluso, perché non è davvero mai cominciato. Perform e Telecom hanno trascorso assieme parecchie mattine in parecchie riunioni: invano, zero acquisti, zero novità. Così la scorsa settimana, per l’anticipo del sabato Napoli-Milan, Dazn ha provato con il “nero”: schermo bloccato per guadagnare minuti preziosi e “bufferizzare” – caricare la partita in differita sulla memoria temporanea – il dispositivo e ridurre le pause.
Non ha funzionato. E i tifosi di Parma-Juve, l’evento di Dazn per la prossima giornata di campionato, non saranno più fortunati. Va cerchiata in rosso la data del 26 dicembre: l’intera Serie A in un’unica fascia oraria, un festivo fra i festivi, e Dazn ha Inter-Napoli. Con le attuali condizioni il sistema può collassare. Allora Dazn è masochista? No, persegue una strategia. Finché non capisce quanti italiani restano incagliati al contratto – che può essere disdetto, ripetiamo, dopo un mese – non fa spese a lungo termine.
È accaduto già in Giappone, Germania, Canada: lì Internet va veloce e arriva ovunque. Al momento, Dazn ha 700.000 clienti in Italia: forse hanno aspettative troppo basse. Anche perché recuperare il denaro speso in Italia con 700.000 telespettatori paganti a 109,89 euro ciascuno all’anno – reclutati pure con i patti commerciali con Sky Italia, Mediaset e la stessa Tim – è logicamente azzardato.
Perform ha conquistato all’ asta un pezzo di Serie A per un triennio a 579 milioni di euro, più altri 66 per la Serie B. I ricavi nel mondo di Dazn, nel 2017, erano di 100 milioni: la metà dei soldi garantiti alla Lega Calcio per una stagione (193). Complicato reperire risorse in Italia. Il miracoloso avvento di Dazn ha soddisfatto un paio di esigenze. Quella dei padroni del pallone di incassare più quattrini per non affondare. Quella di Sky di svolgere il ruolo di monopolista con un concorrente assai debole.
Nessuno s’è chiesto cos’è Dazn, un modesto satellite di un gruppo che fa affari con le scommesse: offre una moltitudine di informazioni agli allibratori per calibrare le quote. In cima a Perform c’è il russo Leonard Blavatnik, tra gli uomini più ricchi del Regno Unito con un patrimonio di 21 miliardi di dollari, passaporto americano, capo di Warner Music. L’ Antitrust ha aperto un’ istruttoria su Dazn e Sky. I colleghi dell’ Autorità per le Comunicazioni pare siano ancora in vacanza, ma il commissario Antonio Nicita ha annunciato su Twitter che indagheranno. Con notevole ritardo. Come le partite su Dazn”.
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