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Gerry Scotti: “Sessualità e carnalità? Ho resistito a tutto. Se non sono finito in galera con le letterine…”

Gerry Scotti ha rilasciato una intervista ai microfoni de “Il Corriere della sera”. Vi proponiamo alcuni passaggi:

Tornando indietro accorcerebbe i tempi?
«No, rifarei tutto nello stesso modo perché mi sono sentito a posto con la mia coscienza».

A dispetto della sua indole metodica, lei ha un lato avventuroso, sconosciuto ai più: barca, moto…
«L’esperienza più avventurosa l’ho vissuta nell’88: non sapevo andare in barca a vela, ma l’ho guidata fino all’isola di Porquerolle. Ed è un miracolo se sono ancora vivo. Da allora, più che mai, il mare mi ha conquistato. E poi la moto, la mia adorata Harley-Davidson. Per i miei 60 anni, due estati fa, mi sono regalato un viaggio in moto, con Gabriella, e un’altra coppia di amici, in Usa, sulla Route 66. Un viaggio splendido, in totale libertà».

Libertà, viaggi: lei vive in tv, è uno stakanovista. Riesce a staccare davvero, o senza piccolo schermo sta male? Sinceramente…
«Sono privilegiato sotto tutti i punti di vista, mi manca solo il tempo libero. Mi sono chiesto: che senso ha se un libero professionista, che teoricamente non ha vincoli, non può smettere come vuole e quando vuole? Mi sono dato questa risposta: per gente come me o Carlo Conti o Paolo Bonolis – che hanno fatto dell’esserci quotidiano il proprio modo di essere, come la credenza in salotto – , è faticoso darsi uno stop».

Il suo modo di intendere lo stop, anche se breve, qual è?
«”Sparire”, non avere orari, ozio, noia. Gabriella mi dice: “Quando sei in vacanza ti esaurisci”. Io rispondo: “No, sono in stand by”. Sono un metodico anche in vacanza: mi alzo tra le 7 e le 8, ginnastica, caffè. Alle 13 mangio e guardo La signora in giallo anche se ho rivisto le puntate cento volte e so già come va a finire».

Se vuole «sparire», significa che va fuori dall’Italia?
«Vado in barca nel mio buen retiro in Costa Azzurra. Ho preso casa lì in tempi non sospetti. Ho vicini di casa illustri: Bill Gates, Robert De Niro, Rod Stewart, il principe del Belgio, Bono che butta giù case e le ricostruisce, sembra il re della cementificazione. Ma queste star mi “proteggono”: sono tutte molto più famose di me e io sto sereno».

Lei da sempre è circondato da belle ragazze, vallette, «letterine» ai tempi di «Passaparola». Mai avuto cedimenti?
«Sono fortunato: la mia sessualità e carnalità hanno resistito a tutto. Se non sono finito in galera con le letterine, significa che sono stato proprio bravo. Non so se dipende dalla mia rettitudine morale o se sono percepito come un uomo tutto d’ un pezzo. In 35 anni, nessuna ragazza ha fatto la lasciva con me».

Proprio dal mondo dello spettacolo è partito un movimento contro le molestie sulle donne
«È un bene. C’è ancora troppo machismo in giro. Mi è piaciuta molto la frase del Papa che diceva più o meno così: “Maschi non abbiate vergogna a commuovervi, non abbiate paura della tenerezza”. Se gli uomini cominciassero ad ammettere le proprie debolezze, vivremmo in un mondo migliore».

Che compagno è lei?
«Gabriella mi dice che sono pedante, io penso di essere solo un po’ pesante, in tutti i sensi… Si lamenta perché quando torno a casa dal lavoro sono taciturno. Ma dopo aver registrato diverse puntate non ho voglia di parlare, penso sia comprensibile…Ha ragione quando dice che sono pignolo, metodico e tendo ad imporre ad altri le mie regole. Romantico? Detesto le celebrazioni obbligate, ma per il suo compleanno mi piace organizzare sorprese».

Ha fatto la battuta sulla «pesantezza», riferendosi al suo corpo. Apparentemente lei vive con autoironia il suo aspetto corpulento, ma magari ne soffre
«No, vivo con grande serenità il mio quintale. Ma trascuro il mio corpo meno di quanto si possa credere, specie da una decina di anni. Faccio costantemente ginnastica tre volte la settimana, sono regolare negli orari, detesto mangiare quando capita, mi piace molto il cibo, ma a mezzanotte non apro mai il frigo per attaccarmi al tubo della maionese. Ceno con amici, sono godurioso e sono convinto che le cose buone facciano meno male delle cose cattive. Se vado a Varzi a mangiare un buon salame e poi vado in una cantina a scegliere un buon vino rosso, sono certo che questo gesto sia un toccasana per il corpo e per l’anima. Penso che faccia meglio del tofu. La qualità della vita è più importante di tutto. Altrimenti potremmo vivere con gli integratori. Analisi alla mano…: 10 chili in più non fanno sempre male».

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