Torino, due donne hanno chiamato il 112 durante un aggressione, ma non è intervenuto
Due donne hanno rischiato di essere violentate in pieno centro, a Torino. E il 112 non ha inviato nessuno. La vicenda è raccontata dalle due donne che hanno sporto denuncia.
Laura e Silvia stanno tornando a casa a piedi, sono le due passate, in via Calandra all’angolo con via San Massimo a Torino, in pieno centro, quando vengono avvicinate da un uomo di colore che si denuda davanti a loro e cerca di approcciarle.
Le donne – una 44enne di Cuneo e una 43enne di Bari residente a Torino – reagiscono e chiamano il 112. Ovvero il numero unico dell’emergenza. Via San Massimo è deserta, le due donne gridano e chiedono aiuto, ma dall’altro capo del telefono l’operatrice di turno non si scompone, segue rigidamente la prassi e tempesta le interlocutrici di domande. Laura capisce che nessuno potrà mai arrivare in tempo, interrompe bruscamente la comunicazione e decide di scappare a gambe levate con la sua amica. Alla fine l’aggressore le «saluta» alzando il dito medio e si dirige senza troppa fretta verso il parco del Valentino.
Danilo Bono, vicedirettore della Sanità piemontese e creatore del 112 regionale, precisa che per loro non c’è stata alcuna anomalia: «Abbiamo riascoltato la telefonata e la richiesta d’aiuto era piuttosto lacunosa. Giusto, quindi, fare alcune domande in più, ma l’utente non è stata collaborativa. Alle centrali del 112 piemontesi arrivano 2 milioni di telefonate all’anno e il 50% si rivelano inappropriate. Possiamo migliorare e forse avremmo anche potuto passare subito la comunicazione alle forze dell’ordine, ma le informazioni vengono richieste per offrire un servizio più adeguato».
Per le due donne, invece, quello che è successo è gravissimo: «È assurdo che debba passare un minuto per riuscire a parlare con polizia o carabinieri». Ripensare a quei momenti non è facile: «Quell’uomo si stava masturbando e ha colpito la mia amica. Se ci avessero inviato una pattuglia poteva essere arrestato, ma l’operatrice continuava a farci domande inutili. Se al nostro posto ci fossero state due ragazzine quel bruto avrebbe potuto tranquillamente violentarle».
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