A Reggio Calabria attracca la prima nave dopo l’insediamento del nuovo Governo
E’ arrivata nel porto di Reggio Calabria la Sea Watch 3, nave di una Ong tedesca battente bandiera olandese, con a bordo 232 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Si tratta del primo sbarco di migranti dopo l’insediamento del nuovo Governo.
La nave ha stazionato per tre giorni in acque Sar prima che giungesse dall’Italia l’autorizzazione all’approdo in un porto italiano. Solo ieri, dal Viminale, è stato indicato il porto di Reggio Calabria.
A bordo ci sono 215 uomini, 17 donne, una delle quali incinta, e 29 minori non accompagnati di età compresa tra i 9 ed i 18 anni ed un bambino di 5 anni. Le loro condizioni sono precarie. Presentano problemi di disidratazione per la lunga permanenza in mare. A terra, sotto il coordinamento della Prefettura, è scattato l’ormai collaudato piano di accoglienza e identificazione. Nessuna indicazione al momento sulla destinazione finale dei migranti ma sono già presenti pullman per il loro trasferimento.
“Certe Ong “non fanno volontariato ma affari e fungono da taxi” dunque il Codice voluto da Minniti va rivisto perché non consente “di intervenire in maniera efficace”. La Nato deve difenderci da “migranti e terroristi” perché l’Italia “è sotto attacco da sud, non da est” e Malta “non può sempre dire no a qualsiasi richiesta d’intervento” e deve accogliere nei suoi porti le navi cariche di disperati”. Matteo Salvini attacca tutti, ribadendo la linea dura sui migranti. “Sto studiando e lavorando per chiudere i rubinetti a monte: porte aperte per chi scappa veramente dalla guerra, porte sbarrate per tutti gli altri”.
Parole che scatenano la replica di La Valletta – “accuse false, rispettiamo in ogni momento tutti gli obblighi, compresi quelli internazionali” – e le critiche del Pd, con il reggente del Pd Martina che lo invita a “smettere di dichiarare e mettersi a lavorare” e dell’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, per il quale è ora che il ministro “trovi il tempo per studiare”. Immediata la controreplica al governo maltese. “Ci dicano gli amici maltesi – domanda – quante navi che trasportavano migranti hanno attraccato nei loro porti nel 2018, quante persone sono sbarcate, quante domande di asilo sono state esaminate e quante accolte”.
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