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Economia

Sacchetti bio, il Consiglio di Stato: “Si possono portare da casa”

Sacchetti bio a pagamento, arriva il parere del Consiglio di Stato sulla “riutilizzabilità”

È arrivato il verdetto del Consiglio di Stato sui sacchetti biodegradabili per frutta, verdura, pesce e pane: potremo portarceli da casa, senza doverli necessariamente acquistare insieme alla merce. Il Consiglio di Stato ha fornito un parere su richiesta del ministero della Salute. E proprio dal dicastero, a questo punto, ci si aspetta un regolamento nelle prossime settimane, sulla base di quanto stabilito.

La bufera scaturita dall’introduzione del cosiddetto Decreto Mezzogiorno, che impose l’obbligo di utilizzo delle buste biodegradabili e compostabili anche per l’acquisto di merci sfuse come, appunto, la frutta e la verdura, si riapre, quindi, con la pubblicazione del parere del Consiglio di Stato.

Il principio fissato è semplice: essendo, appunto, ecologiche, le buste compostabili hanno un valore economico in sé, quindi “non possono essere sottratte alla logica del mercato”. In virtù di questo, perché vietare ai consumatori di comprare i sacchetti da qualsiasi altra parte e portarli in negozio per riempirli con la merce che comprano? Questa apertura era già arrivata nei mesi scorsi da due circolari del ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente.

Ma, secondo quanto riferisce ‘La Repubblica’ il parere uscito da palazzo Spada si spinge anche oltre: se lo scopo della legge è quello di incentivare l’uso di materiali alternativi alla plastica, vanno bene anche contenitori di carta o comunque non di plastica, anche in questo caso portati da casa. “Senza escludere, alla luce della normativa vigente, che per talune tipologie di prodotto uno specifico contenitore non sia neppure necessario”.

Ma chi controlla che la busta portata dal cliente sia adatta a contenere alimenti o che sia davvero ecologica? Secondo il Consiglio di Stato, il negoziante, che “può vietare l’utilizzo di contenitori autonomamente reperiti dal consumatore solo se non conformi alla normativa di volta in volta applicabile per ciascuna tipologia di merce, o comunque in concreto non idonei a venire in contatto con gli alimenti”.

Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto nelle ore di punta, quando la fila alle casse si ingrossa. Aspettare che il negoziante controlli una ad una le buste portate dagli altri clienti sarà un test per la nostra pazienza.

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