“Ho scoperto l’account segreto di Musk”: giornalista bannata da X mentre cerca di rivelarlo. Una giornalista britannica è stata sospesa da X (ex Twitter) mentre cercava di pubblicare un articolo che rivelava, a suo dire, “l’account segreto di Musk”. Jacqueline Sweet, giornalista di The Spectator, ha detto di aver subito la sospensione del proprio account X e il blocco del suo articolo sulla piattaforma.
Il motivo? Ha indagato su teorie che suggerivano che un account X, apparentemente gestito da un uomo delle Figi, fosse in realtà amministrato da Elon Musk. L’account in questione, sotto il nome di Adrian Dittmann, si distingue per i suoi frequenti elogi verso Musk e le somiglianze nello stile comunicativo.
In passato, Dittmann e Musk hanno persino scherzato sul fatto di avere voci simili, con Dittmann che ha dichiarato di vivere in Oceania, mantenendo però un basso profilo per evitare attacchi online. Nonostante queste connessioni, Sweet ha condotto un’indagine e confermato che l’account appartiene realmente a un residente delle isole Figi.
Dopo la pubblicazione dell’articolo, Musk ha risposto su X dichiarando ironicamente: “Sono Adrian Dittmann. È ora che il mondo lo sappia”. Poco dopo, Sweet ha riscontrato che il suo account era stato sospeso per trenta giorni per presunta violazione delle regole sulla pubblicazione di informazioni private, e il link al suo articolo non poteva essere condiviso sulla piattaforma.
Il blocco
Le notifiche ricevute su X parlavano di protezione degli utenti da spam e attività dannose, ma Sweet ha interpretato questi eventi come una reazione diretta di Musk al suo articolo. La giornalista ha accusato mister Tesla di non aver accettato la sua inchiesta, definendo il comportamento una ritorsione per aver svelato la verità.
La vicenda ha attirato l’attenzione del caporedattore statunitense di The Spectator, Matt McDonald, che ha scritto un altro articolo sulla questione. McDonald ha sottolineato che il valore giornalistico della storia non risiede tanto nell’identità di Dittmann, quanto nel chiarire che non è Musk.
Ha definito l’indagine di Sweet come di interesse pubblico, vista l’influenza crescente di Musk nel panorama politico e internazionale. Inoltre, ha ribadito che suggerire che un uomo delle Figi utilizzi un account X con il nome “Adrian Dittmann” non può essere considerato una violazione della privacy.
L’intera controversia riflette le complesse dinamiche tra le piattaforme social, la libertà di stampa e l’influenza dei personaggi pubblici. La vicenda ha sollevato interrogativi sul potere di Musk nel gestire X e sulla sua capacità di controllare la narrazione mediatica a proprio vantaggio.
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