Rosanna Lambertucci: “Figli? Ne ho persi 6. Scomparsa dalla tv per un motivo. E su Più sani e più belli…”. Rosanna Lambertucci sui figli perdi, l’addio alla tv, e non solo, la conduttrice, nutrizionista e giornalista romana, 79 anni, parla a cuore aperto in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
A trent’anni dalla messa in onda dell’ultima puntata, la conduttrice conferma il desiderio di rilanciare in tv il celebre programma “Più sani e più belli”. «Sì, è vero: a trent’anni dalla messa in onda dell’ultima puntata, vorrei rilanciare e portare nuovamente in tv “Più sani e più belli”. Ci stiamo lavorando. Abbiamo cominciato a fare una serie di riunioni esplorative con la Rai: ci sono entrata che ero una ragazzina, è la mia famiglia, non mi immagino altrove». Dopo una lunga carriera dedicata alla salute, al benessere e al lifestyle, l’idea di riportare sul piccolo schermo uno dei programmi più longevi della televisione italiana sembra per lei una scelta naturale. «Dalla signora di una certa età al ragazzino, sono tante le persone che ogni giorno testimoniano il loro affetto per la trasmissione. Segno che “Più sani e più belli” è rimasto nell’immaginario collettivo».
Rosanna Lambertucci: “Più sani e più belli? Voglio restituire affetto alla gente”
Alla domanda sul motivo che la spinge a riproporre il programma, la risposta rivela il suo desiderio di restituire affetto al pubblico. «Diciamo che vorrei restituire alla gente anche solo una piccola parte dell’affetto che mi ha sempre dimostrato. Mettiamola così: il programma è un modo per sdebitarmi. Mi piacerebbe farlo parlando un po’ più di salute e un po’ meno di medicina. Vorrei che fosse una sorta di tutorial con consigli pratici per non ammalarsi. Dopotutto la salute è il dono più prezioso che possiamo avere: per tutelarla serve generare cultura».
Ricorda di essere stata pioniera nell’associare salute e benessere in televisione, nonostante i rischi iniziali. «Vero e non senza rischi. All’epoca — torniamo indietro di qualche decennio — associare il benessere e la bellezza a temi scientifici poteva sembrare superficiale, persino frivolo. Io avevo capito che era ed è molto più semplice preservare la propria salute attraverso la cura dell’immagine. La scienza mi ha dato ragione: più si è sani e più si è belli. L’alimentazione? Gioca un ruolo centrale e no, non si tratta di stare a dieta, ma di imparare a mangiare. Bene. Magari sfatando luoghi comuni».
Rosanna Lambertucci: “Scomparsa dalla tv per un motivo”
Il tema della longevità viene definito come un diritto universale. «Un diritto: tutti dovremmo poter invecchiare bene nella mente e nel corpo e morire in salute. Io ho sempre prestato estrema attenzione al cibo: se di qualità e inserito in un menu studiato in base alle proprie esigenze, sotto la supervisione di medici esperti, fa la differenza. Seguo un’alimentazione varia e il più naturale possibile. Limito il sale e mangio con moderazione le “cinque p”: pasta, pane, pizza, patate e polenta. A proposito, un consiglio a tutti: quando, ad esempio, vi concedete della pasta, evitate di abbinarvi anche una sola delle altre quattro “p”. Lo stesso vale per il pane e via discorrendo. Più semplicemente: nel piatto una sola “p” alla volta. Poi bisogna fare attività fisica costante, dormire e volersi bene».
Tuttavia, il vero ingrediente irrinunciabile nella sua vita è un altro. «L’amore che ho ricevuto e che cerco di restituire, senza mai serbare rancore anche se, alle volte, ho subìto torti che avrebbero potuto indurirmi. Ho sempre pensato che ogni negatività ricevuta prima o dopo si ripropone in positivo. Il tempo mi ha dato ragione».
I dolori della sua vita l’hanno segnata profondamente, ma non l’hanno mai spezzata. «Nella vita ho avuto moltissimi momenti a dir poco tormentati. A 11 anni ho perso papà in un incidente stradale. Fu uno choc: quando si è così piccoli metabolizzare un dolore tanto grande è difficile. Si viene sovrastati dal senso dell’abbandono. Papà e io avevamo un legame strettissimo: ero la sua mascotte anche nei suoi giri di lavoro. Papà aveva un grissinificio: il grissino, all’epoca, era un prodotto nuovo. Il suo, senza grassi, persino innovativo. Era appassionato, onesto, ci sapeva fare. Quando andava nei negozi, lasciava i grissini da provare senza volere alcunché in cambio. “Torno tra una settimana: se saranno piaciuti e li avrete venduti, allora ci aggiusteremo”, diceva. Io da papà ho ereditato il coraggio, la pazienza, il fiuto per l’innovazione, la capacità di andare oltre».
Rosanna Lambertucci: “Figli? Ne ho persi 6”
La perdita del padre non è stata l’unica sofferenza che ha dovuto affrontare. «Ero giovane, tra 19 e 20 anni, volevo un figlio: ne ho persi cinque. Ho avuto due gravidanze extrauterine consecutive e un distacco della placenta: ho rischiato di morire. Poi, finalmente, è arrivata Elisa che, però, è rimasta con me tre giorni soltanto. Oggi sono mamma orgogliosa di Angelica, la mia più grande ricompensa, e nonna di Caterina. Con Angelica ho un rapporto appassionato, tra noi c’è profonda solidarietà».
Nonostante tutto, non si è mai arresa al dolore. «No. Ammetto che è stato tutto molto faticoso. Ho riempito i vuoti lasciati da traumi immani con il bisogno di affetto dagli altri: una tacita richiesta di aiuto. A conti fatti, grazie a questi lutti, ho maturato una grande sensibilità che ho cercato di restituire in ogni circostanza: sul lavoro, nella vita privata. Nel tempo ho imparato a ragionare con l’intelligenza del cuore senza oppormi al destino. Se dovessi fare un bilancio, posso dire di avere ricevuto più di quanto abbia perso. E ho perso molto. Faccia lei».
Anche in televisione ci sono stati momenti di assenza, ma per una scelta consapevole. «Per scelta. Mi sono allontanata nel momento in cui il mio ex marito, papà di Angelica, si è ammalato. È vero: per due anni sono sparita dai radar. Spa-ri-ta. Se lo rifarei? Senza la minima esitazione perché Alberto meritava che gli stessi accanto. E poi siam sempre lì: quando agisci con il cuore, ti torna tutto. Persino l’amore. Mai avrei pensato di risposarmi, oltretutto con un uomo di 15 anni più giovane, ma molto strutturato. L’ho colpito con la mia fragilità».
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