Annamaria Bernardini de Pace: “Divorzi? Le cause sono soprattutto 2. Di Forum mi terrorizza solo un aspetto”. Annamaria Bernardini de Pace sui divorzi, l’esperienza a Forum, e non solo, l’avvocato matrimonialista più famoso d’Italia, 76 anni, a 360 gradi in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Il giudice di Forum racconta con entusiasmo la sua esperienza nel programma “Forum”, descrivendo un ambiente lavorativo straordinario, guidato da Barbara Palombelli, e caratterizzato da un team affiatato e ben organizzato. Con il suo consueto spirito, aggiunge: «Il mio unico terrore è quello di apparire un po’… in sovrappeso (ride)».
Proveniente da una famiglia di professionisti del diritto, con un padre giudice e una madre avvocata, sembrava naturale che seguisse quella strada. Tuttavia, il suo percorso non è stato lineare: «In realtà a soli 21 anni mi sono innamorata del mio professore di Diritto romano: a 22 mi sono sposata e a 23 sono diventata mamma. Ho lasciato l’università e mi sono dedicata a loro. Poi il matrimonio è entrato in crisi e ho ripreso gli studi: una volta laureata e trovato un lavoro, ho divorziato. Finalmente ero indipendente, non potevo sopportare di separarmi e chiedere a lui gli alimenti».
Annamaria non nasconde che sia stata un’esperienza difficile: «Ho provato un dolore enorme: è stato il grande amore della mia vita e io mi sono trovata da sola con due figlie piccole (Francesca e Chiara, ndr)». Riflettendo sulle separazioni, evidenzia i motivi più frequenti che portano le coppie a lasciarsi: «La perdita della fiducia, che è il piedistallo dell’amore. E non parlo solo di tradimenti, ma anche di mancanza di progetti condivisi e di questioni economiche. L’altra ragione è la scomparsa di interesse sessuale, molto importante perché tiene acceso il collegamento mentale e la sintonia nella coppia».
Annamaria Bernardini de Pace: “Di Forum mi terrorizza solo un aspetto”
Anche la sua vita sentimentale ha avuto momenti complessi: «No, anche se poi sono stata per 16 anni con un uomo che mi ha tradito: l’ho lasciato immediatamente. Oggi mi manca qualcuno intelligente e spiritoso, ma che sia giovane, magari tra i 50 e i 60 anni. Non oltre, perché di anziana ci sono già io e gli uomini dopo quell’età diventano depressi e noiosi. Altrimenti preferisco stare sola con il mio “ometto”». Quest’ultimo, precisa subito dopo, non è altri che il suo fedele bassotto a pelo ruvido: «Ha 8 mesi e si chiama Nicobel, dall’incrocio tra Nicola e Isabella, i nomi dei miei genitori. Lui è l’unico maschio fedele che ho conosciuto».
Nota come “l’avvocata dei vip”, confessa che avrebbe desiderato rappresentare un personaggio in particolare: «Silvio Berlusconi, avrei condotto le cose diversamente. E poi l’ho conosciuto, era un uomo intelligentissimo e mi sarebbe piaciuto confrontarmi con lui: per me sarebbe stato un arricchimento».
La sua dedizione al lavoro emerge con forza quando spiega: «Per me è un impegno costante, non ci sono vacanze e festività. Il mio cellulare è sempre acceso. L’avvocato è come il medico, deve sostenere il cliente perché le separazioni sono dolorose. Il primo mobile che ho comprato quando ho iniziato a esercitare la professione è stato un divano, per accogliere le persone e consolarle». Questa professionalità richiede anche un costante aggiornamento: «Tantissimo. Io mi preparo, mi aggiorno continuamente, leggo le sentenze dei processi, guardo le serie e i film inerenti al mio lavoro».
Annamaria Bernardini de Pace: “Divorzi? Le cause sono soprattutto 2”
Nonostante questo impegno, scherza sulla propria memoria: «Non mi parlate di titoli perché ho una memoria pessima. Non ricordo quelli dei film e delle canzoni. Pensi che sono amica da una vita di Ornella Vanoni, conosco a memoria i suoi brani ma non mi ricordo i titoli. Le mie figlie mi rimproverano sempre per questo. Anche perché confondo pure i loro nomi».
Parlando del suo ruolo di madre, riflette con tenerezza e un pizzico di rimpianto: «Avrei voluto stare più con loro. Le ho allattate fino ai nove mesi. Durante l’adolescenza le accompagnavo e le andavo a prendere in discoteca. Ho fatto tutto per loro, ma avrei potuto dare di più. Ho cresciuto due figlie che adoro: sono intelligenti, spiritose, belle e mamme fantastiche».
Annamaria è una professionista determinata e appassionata, come dimostra il suo approccio ai casi che segue: «Mi lascio coinvolgere quasi sempre dai casi che curo, dalle storie dei clienti, che non sono solo vip perché seguo anche tante cause “pro bono”, ovvero senza farmi pagare. Riesco a mantenere la freddezza nelle decisioni e nel ragionamento». Quanto alla chiave del successo nel suo mestiere, non ha dubbi: «La competenza. Nella scelta bisogna sempre optare per chi ha un indirizzo specifico. Se hai un problema al cuore vai dal cardiologo, se hai problemi di famiglia vai da un avvocato che si occupa solo di quello, non da un generico civilista».
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