Spruzza pesticidi sul cibo al supermercato e si filma per video virale: tiktoker nei guai. Charles Smith, noto su TikTok come Wolfie Kahletti, spruzza pesticidi sul cibo al supermercato e si filma per un video virale, ma anziché ottenere visibilità, finisce nei guai. È successo lo scorso giovedì, 19 dicembre, in un Walmart di Mesa, nello Stato americano dell’Arizona. L’episodio ha portato Smith, 27 anni, a essere accusato di introduzione di veleno, danneggiamento criminale e pericolo.
Secondo la polizia, Smith avrebbe utilizzato una bomboletta di pesticida prelevata senza pagare per contaminare cibi come frutta, verdura e polli arrosto. Il video dell’episodio, pubblicato e poi rimosso, è stato fondamentale per identificarlo. Dopo segnalazioni da parte di clienti e utenti sui social, la polizia ha collaborato con il dipartimento di Tempe per rintracciarlo.
Smith ha ammesso di aver rubato il pesticida e di aver contaminato il cibo, tornando successivamente nel negozio per ritirare i prodotti, ma ciò non ha evitato il suo arresto. I documenti giudiziari indicano che l’introduzione di veleno è considerata un reato di classe 6 in Arizona, mentre gli altri crimini sono classificati come reati minori. Tuttavia, la gravità potenziale dell’atto, che mette a rischio la salute pubblica, ha comportato severe conseguenze legali.
Il commento di Walmart
Un portavoce di Walmart ha assicurato che tutti i prodotti contaminati sono stati rimossi e che il negozio è stato sottoposto a una pulizia profonda, ribadendo che la sicurezza dei clienti è una priorità. La catena ha collaborato con le autorità durante l’indagine.
Le autorità di Mesa hanno sottolineato i rischi delle azioni irresponsabili mascherate da contenuti social, lodando la rapida risoluzione del caso. Sebbene Smith abbia dichiarato che nessuno sia stato avvelenato e che i prodotti siano stati eliminati, la polizia non ha confermato questa versione. L’incidente ha suscitato un ampio dibattito sulla pericolosità di simili comportamenti per ottenere visibilità sui social media.
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