Alzheimer, due lavori abbassano il rischio di ammalarsi: la scoperta. Un nuovo studio del Mass General Brigham ha scoperto che i lavori che richiedono guida costante, come quelli di taxi o ambulanza, potrebbero essere associati a un minor rischio di morte per malattia di Alzheimer. L’Alzheimer è una malattia cerebrale che distrugge lentamente memoria, pensiero e capacità di svolgere attività quotidiane, colpendo soprattutto gli anziani e causando confusione e difficoltà a parlare o riconoscere i propri cari.
Lo studio ha analizzato quasi 9 milioni di persone di 443 diverse professioni decedute tra il 2020 e il 2022, trovando che il 3,88% dei decessi (circa 348.000 persone) era dovuto all’Alzheimer. Tuttavia, tra i tassisti, solo l’1,03% dei decessi era causato dalla malattia, e tra gli autisti di ambulanze la percentuale era ancora più bassa, pari allo 0,74%.
I ricercatori ritengono che ciò possa essere dovuto al fatto che questi lavori richiedono pensiero e orientamento spaziale in tempo reale, allenando l’ippocampo, l’area del cervello colpita nelle fasi iniziali del morbo di Alzheimer. Al contrario, professioni come autista di autobus (3,11%) o pilota di aerei (4,57%), che prevedono percorsi fissi o meno spontanei, non hanno mostrato la stessa tendenza.
L’importanza delle attività mentali quotidiane
Il dott. Vishal Patel, autore principale dello studio, ha spiegato che l’uso regolare di competenze spaziali e di orientamento in determinati lavori potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer. Tuttavia, ha avvertito che lo studio era osservazionale, quindi non può confermare se il lavoro in sé previene l’Alzheimer. Inoltre, le persone inclini all’Alzheimer potrebbero avere meno probabilità di entrare o rimanere in lavori cognitivamente impegnativi.
Lo studio evidenzia l’importanza di comprendere come le attività mentali quotidiane, come la scelta del percorso, possano influenzare la salute del cervello. Il dott. Anupam B Jena ha affermato che ulteriori ricerche sono necessarie, ma questi risultati incoraggiano a verificare se determinate attività cognitive possano contribuire a ridurre il rischio di Alzheimer.
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