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Salute

Pesticidi associati al cancro nella frutta importata: trovati livelli shock soprattutto in due frutti provenienti dal Sudafrica

Pesticidi associati al cancro nella frutta importata: trovati livelli shock soprattutto in due frutti provenienti dal Sudafrica. L’allarme arriva dalla Gran Bretagna, dove da una analisi effettuata dai ricercatori di Pesticide Action Network UK (PAN UK), ha evidenziato la presenza eccessiva di pesticidi associati al cancro nella frutta importata, come mandarini satsuma e arance.

I dati dei test governativi del 2023 mostrano che nei prodotti importati sono stati rilevati 46 pesticidi associati al cancro, più del doppio rispetto ai 19 presenti nei prodotti agricoli britannici. Situazioni simili si riscontrano per pesticidi legati alla fertilità e al sistema nervoso, con concentrazioni doppie o triple negli alimenti importati.

Tra i prodotti, gli “agrumi morbidi” risultano particolarmente contaminati: il 96% dei campioni conteneva un mix di pesticidi, seguiti da arance (95%) e limoni (89%). Tutti questi frutti, come riporta il Daily Mail, provenivano dal Sudafrica, e contengono fino a nove pesticidi ciascuno. L’uva dal Libano ha raggiunto il record con 13 pesticidi in un campione. Nei fagioli indiani, livelli superiori ai limiti legali sono stati trovati in 10 campioni su 25.

Globalmente, il 55% delle importazioni conteneva più pesticidi, rispetto al 31% dei prodotti britannici. Secondo Nick Mole di PAN UK, le importazioni rappresentano una maggiore minaccia per la salute rispetto ai prodotti locali. Mole sottolinea la necessità di ridurre l’esposizione ai pesticidi, specie alla luce dell’aumento di malattie come cancro e Parkinson.

Le normative attuali ignorano gli effetti cumulativi

Le normative attuali valutano la sicurezza dei pesticidi singolarmente, ignorando i possibili effetti cumulativi di più sostanze chimiche. PAN UK sollecita una revisione di questo approccio, avvertendo che i futuri accordi commerciali potrebbero peggiorare la situazione. Ad esempio, un accordo con l’India, dove le norme sui pesticidi sono meno restrittive, potrebbe incrementare l’importazione di alimenti con residui elevati.

I dati, ripresi dal Daily Mail, evidenziano che le importazioni contengono il doppio di sostanze che alterano il sistema endocrino rispetto ai prodotti locali. Tra queste, le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), note per la loro persistenza e legate a problemi di salute come tumori e infertilità.

Il collegamento tra pesticidi e aumento di casi di cancro, incluso tumori intestinali e alla prostata, è un tema di preoccupazione crescente. PAN UK invita il governo britannico a rafforzare le misure per proteggere i consumatori dai rischi associati all’esposizione a queste sostanze.

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