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Serena Rossi: “Uonderbois? Non mi sono riconosciuta allo specchio. Il treno dei bambini mi appartiene in modo particolare”

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Serena Rossi: “Uonderbois? Non mi sono riconosciuta allo specchio. Il treno dei bambini mi appartiene in modo particolare”. Serena Rossi su Uonderbois, e non solo, l’attrice napoletana, 39 anni, veste i panni di una anziana donna cattiva nella serie di 6 episodi disponibile su Disney+ dal 6 dicembre. Ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Serena, quanto ti sei divertita a fare questa versione napoletana della strega cattiva?
«In realtà è più ispirata a Crudelia De Mon, anche nel look. Quando ti arriva una proposta così, se sei un’attrice che ama giocare ti ci butti a capofitto! Anche se è stato faticoso. Ho dovuto cambiare postura, modo di camminare e stare al trucco per ore. Lo avevo fatto anche per “Tale e quale show”, ma qui le ore di lavoro erano dieci, più sei di preparazione e una per smontare tutto. In totale stavo sul set 17 ore!».

Serena Rossi: “Uonderbois? Non mi sono riconosciuta allo specchio”

Però il risultato finale è impressionante.
«Al montaggio, quando mi sono vista, mi ha fatto effetto perché non mi sono riconosciuta. Ho le lenti a contatto, la parrucca, mi hanno montato le guance, il collo, la fronte, le unghie finte e la gobba: non c’è niente di me, neanche il colore degli occhi!».

Sarai cattiva fino in fondo?
«In seguito a un dolore molto profondo, questa donna ha subito una sorta di incantesimo. Il dolore l’ha spaccata tanto da trasformarla, ma alla fine ci sarà un’evoluzione. Angelica è il suo vero nome, ma tutti la conoscono come “La Vecchia”. Mi sono molto divertita a comandare tutti gli attori che in genere fanno i delinquenti, mentre stavolta ero io il boss».

[…] Quali sono le leggende popolari napoletane che fanno da cornice alla serie?
«Napoli è piena di misteri, è una città esoterica, con un sopra e un sotto che comunicano. In parte abbiamo girato nei veri cunicoli che si trovano nel sottosuolo, altri sono stati ricostruiti in studio a Cinecittà, mentre la Napoli “sopra” è quella vera. Uno dei miti che viene raccontato è quello del Munaciello, una figura piccola con una specie di saio marrone con il cappuccio che si intrufola in casa e fa dispetti e piccoli furti».

Serena Rossi: “Il treno dei bambini mi appartiene in modo particolare”

[…] Nel film “Il treno dei bambini”, su Netflix dal 4 dicembre, invece hai un ruolo drammatico.
«È una storia che mi appartiene in modo particolare, perché mia nonna era tra quei bambini. Avevo voglia di raccontare questa staffetta d’amore in un’Italia distrutta dalla guerra ma ricca di umanità. Mi fa molto commuovere interpretare una mamma pronta a separarsi dal figlio pur di fargli avere una vita migliore».

Tra poco tornerai a farci sorridere con “Mina Settembre”. Cosa puoi anticiparci?
«Mina torna a gennaio con la terza stagione. Il triangolo tra Domenico (Giuseppe Zeno) e Claudio (Giorgio Pasotti) non ci sarà più, finalmente Mina farà la sua scelta dopo due anni di confusione totale. In questa serie si toccherà in vari modi il tema della maternità: il rapporto tra genitori e figli ritorna prepotentemente anche qui».

A proposito di creature, a marzo debutterai a Torino con lo spettacolo teatrale “SereNata a Napoli”.
«Sarà in tournée in tutta Italia, da marzo a giugno, e poi ricominceremo. Lo sto scrivendo e producendo assieme a Davide (Devenuto, suo marito, ndr), è un atto d’amore verso la mia città: canterò le melodie napoletane più belle anche attraverso dei racconti e ci sarà tanta musica, sarò accompagnata sul palco da sei musicisti. Ogni spettatore farà un viaggio dentro sé stesso. Affronteremo temi toccanti e profondi, non vedo l’ora di cantare e fare casino. Davide segue la parte produttiva, non sarà in scena. Stiamo producendo per la prima volta insieme. Tengo tanto a questa cosa».

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