Alberto Matano: “La Vita in diretta? Felice soprattutto per un aspetto. Con mio marito rapporto di amore puro”. Alberto Matano su La Vita in diretta il rapporto con il marito, e non solo, il conduttore calabrese, 51 anni, parla a cuore aperto in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Il 9 settembre sei ripartito con “La vita in diretta”. Al sesto anno ti muovi come a casa al buio.
«Ho il bagaglio di questi cinque anni e il grande affetto del pubblico. Sono molto più “confident” (sicuro, ndr) perché tutto quello che faccio mi rispecchia».
In che modo?
«I movimenti che faccio in studio, il tavolo che ho disegnato io, i colori della grafica. C’è il mio tocco in tutto».
[…] Media di ascolto: 21% di share. Alle 5 del pomeriggio Rai1 intercetta uno spettatore su cinque.
«È una grande responsabilità. La cosa che mi fa più piacere è il riconoscimento più disparato che arriva dalle persone».
Che cosa dicono?
«Una signora mi ha confidato che le ho fatto compagnia in un momento in cui non usciva più di casa. Un’altra ha detto che guardare la mia camminata iniziale le porta fortuna».
Tua mamma attende di più l’inizio di “Il paradiso delle signore” o di “La vita in diretta”?
«Mia mamma prima non guardava mai la tv, al pomeriggio. Adesso i miei genitori mi guardano pure su RaiPlay».
Alberto Matano: “La Vita in diretta? Felice soprattutto per un aspetto”
Commentano?
«Mio padre è attento agli ospiti, mi segnala se è uscito un libro o un film. Mia mamma osserva la mia espressione, a volte dice: “Hai un’aria stanca”».
Infanticidi, femminicidi, giovani assassini e assassinati: tutto in diretta. Come si tiene il timone?
«Il lavoro che ho fatto prima mi dà gli strumenti, è il salvagente. Al telegiornale ho imparato ad avere il distacco necessario. Ma se c’è un servizio con una madre disperata che ha perso una figlia, lì sono totalmente me stesso».
Totalmente?
«Sono una persona che si arrabbia e denuncia se deve denunciare, o che si emoziona se c’è da emozionarsi. Sono io, nel bene e nel male».
Genitori e parenti raccontano il dolore davanti alle telecamere. Non c’è più il senso dell’intimità?
«In tanti casi c’è un bisogno urgente di giustizia, in altri è una sorta di terapia, un modo per esorcizzare il dolore. Non sono mai morti naturali o accidentali. Le famiglie vengono da noi per denunciare e chiedere giustizia, ci chiedono di non spegnere i riflettori».
Cosa diresti a un giovane che vuol fare il giornalista in Italia?
«Di impegnarsi tanto e non arrendersi. E di farsi rispettare, io l’ho fatto da quando ero uno stagista. Ma anche di non avere fretta, per arrivare a fare questo io ci ho messo 20 anni».
Un consiglio a tua volta ricevuto?
«Nel 2017 il regista di “Sono innocente” su Rai3 mi disse: “Devi imparare a parlare e a camminare insieme”. Io ero un conduttore di Tg, non ero abituato a muovermi in studio, non sapevo dove mettere le mani, che postura utilizzare».
Alberto Matano: “Con mio marito rapporto di amore puro”
Due anni dopo sbarchi a “Ballando con le stelle” come opinionista.
«Milly Carlucci mi invitò a pranzo: “Ho pensato che tu possa essere la figura giusta”. Avevo già fatto una supplenza a Sandro Mayer, opinionista fisso. Vedendomi a “Ballando” Teresa De Santis, allora direttrice di Rai1, mi propose di fare “La vita in diretta”».
[…] Quest’anno a “Ballando” ha partecipato il tuo collega giornalista Alan Friedman.
«Si è messo in gioco con ironia. Mi ha fatto molto ridere. Prima avevo ritrosia nei giudizi, mi chiamavano “Padre Albert”, quest’anno sono più cattivello, dico quello che penso».
[…] Due estati fa ti sei unito civilmente a Riccardo Mannino, tuo compagno da 17 anni.
«Il nostro è un rapporto di amore, complicità, comprensione. L’unione gli ha dato un valore non solo simbolico. Ora posso dire: “Ecco mio marito” della persona a me più vicina».
Viene mai negli studi tv?
«Solo alla “prima”. Era alla prima conduzione del Tg della sera, viene alla prima puntata di “La vita in diretta” e di “Ballando con le stelle”».
Un tuo difetto?
«Sono puntiglioso e preciso. Da giovane ero maniaco dell’ordine e della pulizia, ora sono più indulgente».
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