Stefano De Martino: “Sanremo? Sul mio contratto c’è. Imitazione Gialappa mi regala 2 aspetti che non ho”. Stefano De Martino su Sanremo, l’imitazione di Gigi al GialappaShow, e non solo, il conduttore napoletano, 34 anni, parla a cuore aperto in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] Ha sempre voluto fare tv?
«No, volevo fare quello che facevano gli altri. Dunque, all’inizio il calciatore: terzino sinistro. Poi a 9 anni ho cominciato ad accompagnare mia sorella in bicicletta alle lezioni di danza. Siccome non volevo fare due viaggi, la aspettavo lì seduto. Un giorno l’insegnante, di cui era stato allievo anche mio padre, mi chiese di provare».
Suo padre era nel corpo di ballo del San Carlo di Napoli.
«Sì, e lavorava anche nel Bar Stella di mio nonno, a Torre Annunziata, dove sono cresciuto. Facevo colazione lì la mattina, poi ci tornavo dopo la scuola per fare i compiti. Mio padre, abbandonato da mio nonno paterno, era stato cresciuto come un figlio dal mio nonno materno. E lui, quando scoprì che aveva messo incinta la figlia, non la prese bene. Poi però lo perdonò».
[…] Dove vivevate?
«In un palazzo fatiscente sopravvissuto al terremoto del 1980. Non c’era portone né citofono, quando cercavano qualcuno, gridavano il nome dal cortile. La mia vita era tutta lì: in piazza c’erano il bar del nonno e la chiesa, dove ho servito messa».
Stefano De Martino: “Imitazione Gialappa mi regala 2 aspetti che non ho”
[…] Nella parodia che le fanno al GialappaShow dice che «Arbore è un vecchio De Martino».
«Quella parodia mi fa molto ridere, mi regala una spocchia e una cattiveria che non ho. Cerco sempre di ridimensionare quello che mi succede. L’Auditel lo leggo al contrario: se facciamo il 25 per cento di share, diciamo che il 75 non ci ha guardato».
Quando allora si è montato la testa?
«Agli inizi, con Amici, quando tutti mi fermavano nella metro. In quel periodo ho avuto su me stesso pensieri fuori misura. Per fortuna subito dopo sono andato a New York, dove sono entrato in una compagnia di ballo, ed ero l’italiano che si distingueva perché non sapeva parlare bene l’inglese. È stato prezioso per ridimensionarmi».
«Amici» vuol dire Maria De Filippi.
«Una donna molto intelligente, guardandola fare il suo lavoro mi sono appassionato anch’io. Allora era molto lontana da me l’idea di fare il conduttore. Televisivamente parlando mi sento suo figlio».
Maurizio Costanzo?
«Ero un fan del Maurizio Costanzo Show, era bravissimo a fare il fritto misto. Ricordo ancora quando, a Uno contro tutti, Carmelo Bene parlava di sé come di un’entità astratta – “io non ho una quotidianità, io non esisto!” -, e Roberto D’Agostino gli chiese: “Scusi, ma se lei non esiste, perché si tinge i capelli?”».
Stefano De Martino: “Sanremo? Sul mio contratto c’è”
[…] «Amici» significa anche Belén, la sua ex moglie.
«Il fatto che sia stato sposato con una donna così bella ha creato attorno a me il falso mito che mi piace solo quel tipo di donna. Non è vero. Di lei mi affascinava la luce, l’ambizione, questa voglia di mondo che era la mia stessa voglia».
[…] Perché è finita?
«Gli amori si compiono. O si resiste al tempo con affanno, o si ha il coraggio di dire che è stato molto bello. L’unico amore eterno è quello tra genitori e figli».
Che papà pensa di essere per Santiago?
«Pendolare. Parto il giovedì per Milano e torno a Roma la domenica. Tutti dicono che mi somiglia moltissimo, ma non osano ammetterlo se c’è la madre. Parla tre lingue: italiano, spagnolo e inglese. Andiamo spesso a Londra, abbiamo visitato insieme la Tate Modern. Mi piace creare ricordi con lui, mostrargli cose nuove».
[…] Ogni tanto le attribuiscono un nuovo amore. L’ultimo era Alessia Marcuzzi.
«Sì, ogni mese ce n’è una nuova. Mentre è vero che mi piace frequentare persone più grandi di me, che hanno da insegnarmi qualcosa. Seguendo questo schema, però, dovrei uscire con le ottantenni!».
E invece la voce che la sua carriera in Rai fosse legata a un’amicizia con Arianna Meloni?
«Abbiamo smentito entrambi. Io ho dovuto perfino cercarla su Google quando è saltata fuori questa cosa, non sapevo nemmeno che faccia avesse».
Stefano De Martino: “Io di sinistra? Voto per il meno peggio”
È di sinistra?
«Se esistesse la sinistra, forse potrei rispondere se sono di destra o di sinistra. La verità è che da quando voto, cioè da quando ho 18 anni, purtroppo ho dovuto votare il meno peggio senza mai sentirmi realmente rappresentato».
Quanto conta, per fare carriera, avere un agente come Beppe Caschetto?
«Non so quanto abbia contato per me. So che abbiamo la stessa visione, cioè che è meglio non essere mai il personaggio del momento, perché tanto poi passa. Bisogna puntare a una carriera lunga, senza picchi particolari. E preferisco sia lui a rispondere, quando mi propongono delle cose, perché rispecchia molto il mio modo di fare».
Prima la seguiva Lucio Presta, che non ha preso bene il cambio. Al Festival della Tv di Dogliani ha detto: «Chi tradisce una volta, tradisce sempre».
«La verità è che a me Lucio Presta sta simpatico, e penso sia reciproco. Ha un modo di fare molto cinematografico, che mi diverte, e questo spiega anche la sua battuta. Quando ha avuto l’incidente sul trattore gli ho scritto, ero dispiaciuto».
Amadeus lo ha più sentito?
«Gli ho scritto un messaggio quando ho saputo che avrei fatto Affari tuoi, e mi ha incoraggiato. Ero subentrato a lui anche a Stasera tutto è possibile».
Si è sentito in competizione con Ama, quando ha cominciato ad aprire i pacchi al posto suo?
«No, nessuna competizione con Amadeus, piuttosto mi sono concentrato per trovare un mio modo di condurre. In ogni caso la partita noi ce la giochiamo con Canale 5».
[…] Non le abbiamo chiesto niente di Sanremo.
«La clausola per farlo nel mio contratto c’è. Ma non ho fretta: Sanremo è una foto che incornici e appendi al MoMa. Per i prossimi due anni un conduttore c’è già. Poi vedremo».
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