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Spettacolo

Gli 80 anni di Fausto Leali: “Non pensavo di arrivarci. Vi racconto dei 20 anni bui che hanno messo da parte molti cantautori”

Gli 80 anni di Fausto Leali: “Non pensavo di arrivarci. Vi racconto dei 20 anni bui che hanno messo da parte molti cantautori”. Gli 80 anni di Fausto Leali, il cantautore bresciano ripercorre alcune tappe della sua carriera, compreso il ventennio buio, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Fausto Leali, come festeggerà il suo compleanno?
«Sto partendo proprio ora per Sanremo, festeggerò al Casinò dove mi consegneranno il trofeo vinto con Anna (Oxa, ndr) nel 1989 con “Ti lascerò”. Il premio se l’era tenuto il discografico. Insomma, vado a riprendermi quello che è mio (ride, ndr)».

Il pubblico continua a mostrarle affetto. Che effetto fa, dopo 60 anni di carriera?
«È una cosa grandiosa. Non pensavo di arrivare a 80 anni abbastanza in forma. Invece lavoro, faccio concerti e mi diverto moltissimo. Questa finta giovinezza (ride) mi dà molta energia, sono molto felice del mio lavoro e di quello che la gente mi ha dato».

A proposito di Sanremo, lei ha partecipato a numerosi festival. Qual è il ricordo a cui tiene di più?
«Il primo festival è stato il più emozionante anche perché ero giovane ma arrivavo dal grande successo di “A chi”. Entravo insomma dalla porta principale. Però è stata una forte emozione: mai da piccolo avrei immaginato di andarci, invece poi ci sono stato ben 13 volte da concorrente e altre tre da ospite».

Gli 80 anni di Fausto Leali: “Non pensavo di arrivarci”

Arriverà la quattordicesima a febbraio con la nuova conduzione di Carlo Conti?
«Non ho mandato nessuna canzone, non sentivo il bisogno di andare. Il 22 novembre esce il mio nuovo disco, si chiama “Il mio Natale”, contiene canzoni natalizie e non solo. Mi sto concentrando su quello…».

Partecipò a Sanremo ancora nel 1987 dopo un periodo di assenza dalla scena musicale. Come lei anche Gianni Morandi era rimasto suo malgrado in disparte. Cosa ricorda di quegli anni?
«Tra gli anni ‘70 e ‘80 ci fu una grande ondata di cantautori e noi rimanemmo in disparte. Ricordo che anche l’amico Gianni ne soffriva. Tutti abbiamo risentito di quel periodo di calma. Poi ci siamo ripresi alla grande».

Tra i momenti degni di nota ci fu l’apertura dei concerti dei Beatles nel 1965 con la sua band dell’epoca, i Novelty. Che esperienza fu?
«La prima cosa a cui mi viene da pensare è che oggi con un telefonino puoi fare tutto quello che vuoi. All’epoca invece io non avevo neanche una macchina fotografica. E poi ero un timidone. Le uniche immagini le ha catturate con una telecamerina Peppino di Capri. Poi c’è una foto ricordo scattata a Roma insieme. E basta. Con loro abbiamo fatto sei date: amavo i Beatles, è stato un momento fantastico».

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