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Mastrota: “Wanna Marchi ci ha rovinato. Ho detto no a tutti i reality per un motivo. Figli? Ne ho 4 con 3 mamme diverse”

Mastrota: “Wanna Marchi ci ha rovinato. Ho detto no a tutti i reality per un motivo. Figli? Ne ho 4 con 3 mamme diverse”. Giorgio Mastrota su Wanna Marchi, i no ai reality, i 4 figli con 3 mamme diverse, le televendite, e non solo. L’ex conduttore milanese, 60 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] televendite?
«Il mio impegno principale, non l’unico. Sono appena tornato da una crociera per un gruppo assicurativo in cui ho presentato una serata, ho fatto Casa Mastrota su Food Network, partecipato a I Migliori anni su proposta di Carlo Conti anche se c’era da stare a Roma tutti i weekend e non fa più per me».

Nel senso che non ama più la televisione?
«Mi piace però ho dato. A 60 anni voglio stare con i miei figli, mia moglie, fare sport e respirare aria buona».

Dunque Bormio.
«Sono nato e cresciuto a Milano, in via Campiglio, da papà calabrese e mamma veneziana. In Valtellina andavo in vacanza, sei anni fa ho deciso che sarebbe stata la mia casa: tutto a portata di mano, per i bambini il meglio. Anche Flo (Floribeth Gutierrez, sposata nel 2022) fa avanti e indietro, lavora nella moda».

Mastrota: “Figli? Ne ho 4 con 3 mamme diverse”

Quindi non è fuga dalla metropoli.
«A 40 anni c’erano le serate, il divertimento, la notorietà. Adesso voglio questo: con gli spot detto i tempi, con i programmi non potrei».

[…] E comunque vende ancora.
«Da 34 anni più o meno. Le prime telepromozioni sono andate in onda durante Il gioco delle coppie. Il conduttore chiacchierava con i patron delle aziende. Giacomo Commendatore, di Eminflex, l’ho incontrato così: da allora sono un’enciclopedia sui materassi. Lo sapete che si passa un terzo della vita su un materasso?».

[…] Le televendite per lei sono mai state un ripiego?
«C’è stato un momento in cui avrei fatto volentieri altro».

Racconti.
«Lo spettacolo ti porta alle stelle, poi ti butta giù. Io, con il mio bel ciuffo, negli anni Novanta ero celebre per i fotoromanzi mi davano 100 mila lire al giorno quando da maestro di tennis ne prendevo 4 mila, facevo le soap con Grecia Colmenares, conducevo. Ho conosciuto Natalia (Estrada, la showgirl spagnola è stata la sua prima moglie) ed eravamo ovunque, poi intorno al 1995-96 lei ha iniziato a essere chiamata sempre di più e io sempre meno. C’è stato uno switch. Mi pesava. In quel momento le televendite da interne ai programmi, fatte dal conduttore, sono passate all’esterno. Nasce Aspettando Beautiful e mi chiedono: lo fai tu? Certo, avrei fatto altro ma quello era ciò che mi proponevano e ho accettato. Gli impegni sono cresciuti. Lo stipendio è più costante e più sicuro».

Mastrota: “Ho detto no a tutti i reality per le televendite”

Quasi quasi, sirene del posto fisso.
«Mica tanto. Se sparisci ti rimpiazzano. Ecco perché quando mi hanno chiamato per i reality — Grande Fratello vip, l’Isola dei famosi — ho risposto: niente, io devo lavorare. Il primo no è del 2001: mi offrivano Furore, la notorietà sarebbe durata un anno poi chissà. Nel frattempo avrebbero dato le pubblicità ad altri. Io ho fatto la mia scelta».

Quanto guadagna?
«Dico solo che il lavoro permette me e la mia famiglia di stare molto bene».

Tuttavia la si vede ancora negli show.
«Per una puntata con la Gialappa’s ho preso in tutto 500 euro fatturati ma mi sono divertito un mondo. Qualche mese fa a Tale e quale show ho detto no: voleva dire stare via da casa troppo a lungo».

Adesso è molto sicuro di questa scelta.
«La forza, anche in passato, sono stati i miei legami affettivi: il mio ambiente è quello di Città Studi, gli amici quelli del Tennis Club Ambrosiano da sempre. Quando con Flo ci siamo sposati avevano 80 invitati, nessuno dello spettacolo».

Floribeth è sua moglie dal 2022.
«Ho quattro figli con tre mamme, e due nipotini».

Con Natalia Estrada siete stati una coppia da copertina.
«Tanto che la nostra separazione è finita sui tg. Ero frastornato. Oggi non facciamo il Natale insieme però i rapporti sono buoni: due anni fa Amadeus la voleva a Sanremo, chiese a me di fare da tramite. Poi lei disse no».

Prima di approdare in televisione Giorgio Mastrota cosa faceva?
«Scienze politiche in Statale a Milano. Ho dato tutti gli esami ma non la tesi perché iniziavano a chiamarmi per i fotoromanzi. Ho pensato di riprendere gli studi e laurearmi quando ho avuto la fase di crisi, avevo già il tema: l’inquadramento giuridico delle televendite nel sistema americano. Solo che quando questo docente molto noto (non dirò il nome) mi ha ricevuto, anziché della mia tesi ha iniziato a parlare di spettacolo, a chiedere di Sabrina Salerno. Sono restato male. Adios».

Mastrota: “Wanna Marchi ci ha rovinato””

Quanti materassi ha venduto?
«Un milione, forse due».

Nella sua carriera quarantennale ha conosciuto molti volti noti. Un aneddoto su Mike.
«Inarrivabile. Quando si è arrabbiato perché di me un giornale aveva scritto “Re delle televendite”, io sono andato in camerino: “Mike, io non sono il re. Tu però senza dubbio sei l’imperatore”. Dovevamo stare nei tre minuti di girato ma lui non se ne curava e raccontava per dieci: era unico».

[…] Wanna Marchi.
«All’inizio promuoveva lo scioglipancia, una crema valida che poi abbiamo venduto anche io e Natalia. Mi sono impegnato molto per fare capire che le sue, quando ha preso la strada sbagliata, non erano televendite. Ha molto rovinato la nostra piazza».

[…] A social come andiamo?
«Su Instagram ho una pagina inventata da mio figlio e dedicata — lo giuro — al mio pollice. Una specie di rivincita: è così brutto che nei fotoromanzi me lo facevano nascondere, ora invece lo fotografo su molti sfondi. Poco tempo fa è arrivata un’agenzia che ha proposto di inventarmi qualche gag dicendo che si potevano “capitalizzare”. In effetti si è fatta avanti un’azienda di saponi proponendo di fare contenuti per loro».

Hater?
«Pochi. Si vede che non ispiro».

Silvio Berlusconi l’ha incontrato?
«Il presidente, certo che sì. Gli devo molto. Quando sono arrivato negli studi, da ragazzo, mi dissero: qui in onda non vanno barbe e teste pelate. Era la regola aurea negli anni 80. Sulla barba resto allineato, sui capelli mi gioco il bonus fedeltà».

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