Vivere nel disordine ha effetti negativi sulla salute mentale: ambiente organizzato può risolvere 3 problemi soprattutto. Vivere nel disordine ha effetti negativi sulla salute mentale, è quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Environmental Psychology. Secondo i ricercatori, la gestione dell’ambiente in cui viviamo ha un impatto diretto sulla salute mentale, non solo un aspetto estetico.
Ambienti disordinati possono aumentare stress, ansia e influenzare la produttività quotidiana. Daniel Levitin, neuroscienziato della McGill University, afferma che “il disordine e la disorganizzazione possono portare a disturbi d’ansia cronici in alcune persone”. L’ormone dello stress, il cortisolo, è associato a tali ambienti, incrementando la sensazione di mancanza di controllo.
Lo studio di Catherine Roster dimostra che il disordine può ridurre il benessere, la felicità e la sicurezza nei propri spazi personali, contribuendo a problemi come il burnout e la scarsa capacità decisionale. Joseph Ferrari, professore di psicologia alla DePaul University, sottolinea che un ambiente organizzato può migliorare problemi emotivi e fisici, come ansia, burnout e produttività. Organizzarsi può migliorare la qualità generale della vita.
Neha Khorana, psicologa clinica, sostiene che organizzarsi aiuta a regolare l’ansia, poiché “essere disorganizzati è associato a livelli più elevati di ansia”. Libby Sander, professoressa alla Bond University, osserva che una casa ordinata è indice di salute fisica migliore e una dieta più sana, con un minor rischio di sovrappeso.
La relazione tra disordine e abitudini alimentari
La relazione tra disordine e abitudini alimentari è stata studiata da Lenny R. Vartanian, Kristin M. Kernan e Brian Wansink. Hanno scoperto che ambienti disorganizzati possono aumentare il consumo di cibi malsani. Il loro esperimento, condotto su 98 studentesse, ha mostrato che chi si trovava in una “cucina caotica” consumava più biscotti rispetto a chi si trovava in un ambiente organizzato.
La psicologa Natalie Christine Dattilo consiglia di iniziare con piccoli obiettivi per organizzare l’ambiente, come un singolo cassetto o scaffale. Suggerisce di ascoltare musica durante il processo e di godersi successivamente lo spazio ordinato.
Julie Morgenstern, autrice di “Organizing from the Inside Out”, consiglia di classificare gli oggetti in tre categorie: conservare, buttare via e ricollocare. Ogni oggetto conservato deve avere un posto preciso, e gli oggetti inutilizzati vanno eliminati. Morgenstern suggerisce di riporre oggetti sentimentali fuori casa per liberare spazio senza traumi.
Infine, è importante organizzare anche il disordine digitale, dedicando cinque minuti al giorno per gestire e-mail e cartelle digitali. L’organizzazione richiede decisioni, regolazione emotiva e pazienza, ma può essere appresa, afferma Dattilo. “Quando ci prendiamo cura della nostra casa, inviamo a noi stessi un messaggio di valore e impegno”.
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