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Salute

Cancro ovarico, vaccino in fase di sviluppo può debellare la malattia: “Tassi ridotti nei primi cinque anni”

Cancro ovarico, vaccino in fase di sviluppo può debellare la malattia: “Tassi ridotti nei primi cinque anni”. Svolta contro il cancro ovarico, un vaccino in fase di sviluppo nel Regno Unito, potrebbe debellare questa malattia mortale. Gli scienziati dell’Università di Oxford hanno creato OvarianVax, un vaccino che insegna al sistema immunitario a riconoscere e attaccare le fasi iniziali del cancro ovarico.

Secondo i ricercatori, funziona in modo simile a quello contro il papillomavirus umano (HPV), destinato a debellare definitivamente il cancro cervicale. Il progetto OvarianVax è stato guidato dal professor Ahmed Ahmed, esperto in oncologia ginecologica. Il team ha identificato i bersagli cellulari che renderebbero efficace il vaccino. Ciò ha consentito di stabilire quali proteine specifiche presenti nelle cellule tumorali in fase iniziale funzionano meglio nell’addestrare il sistema immunitario, e con quale efficacia uccidono poi il tumore.

I prossimi step

Dopo questa fase, il progetto passerà alla sperimentazione clinica sull’uomo. I test saranno condotti inizialmente su donne com geni che triplicano il rischio di sviluppare un tumore ovarico nel corso della loro vita, come quelle con mutazioni BRCA, che aumentano anche il rischio di tumore al seno. Come riporta il Daily Mail, la somministrazione passerà anche alle donne sane, ovvero quelle che presentano solo un rischio standard di contrarre la malattia.

Il vaccino è ancora in fase di laboratorio, ma per il professor Ahmed, se avrà successo e verrà approvato dalle autorità sanitarie britanniche, si aspetterà che inizi a ridurre i tassi di cancro ovarico entro soli cinque anni. Ma ha aggiunto che l’obiettivo finale è quello di sradicare la malattia “completamente”. “Sono ottimista perché stiamo parlando di prevenire lo sviluppo delle prime cellule tumorali, non di cercare di curare, trattare o impedire che il tumore ritorni”. Inoltre, in caso di successo, in futuro le donne potrebbero evitare di sottoporsi a questa procedura. Il progetto è finanziato dall’ente benefico Cancer Research UK.

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