Si vanta delle sue armi con gli amici e scatta la perquisizione: bimbo di 11 anni aveva un arsenale. Un ragazzino di appena 11 anni si vanta delle sue armi con gli amici a scuola e scatta la perquisizione, la polizia trova nella sua cameretta diverse armi. È successo a Port Orange, nello Stato americano della Florida. Il ragazzino ha mostrato ai compagni anche la sua lista di omicidi e ha minacciato di sparare in due scuole.
L’undicenne è stato accusato di aver minacciato per iscritto una sparatoria di massa, un reato grave, dopo aver minacciato di sparare nella sua scuola, o a quella vicina, secondo l’ufficio dello sceriffo della contea di Volusia. Le autorità hanno dichiarato di aver ricevuto una segnalazione da altri studenti secondo cui il bambino aveva mostrato la sua collezione di armi in una chiamata FaceTime, insieme a un elenco di obiettivi.
“Aveva stilato una lista di nomi e di obiettivi”, ha scritto lo sceriffo Mike Chitwood su Facebook. “Dice che era tutto uno scherzo”. Durante la successiva perquisizione della sua cameretta, le autorità hanno trovato una grande quantità di fucili da softair, munizioni finte, spade, coltelli e stelle ninja, che l’ufficio dello sceriffo ha disposto su un tavolo come in una retata antidroga.
L’arsenale nella cameretta
Nella sua stanza, gli agenti hanno trovato anche un foglio con diversi nomi accanto ai quali sembravano esserci il simbolo delle coltellate. In seguito, il bambino ha ammesso di aver mostrato ai suoi amici la sua collezione di fucili da softair e alcuni dei suoi coltelli, ma non riusciva a ricordare se aveva detto loro che “i fucili da softair non erano vere armi da fuoco funzionanti”, secondo una dichiarazione giurata ottenuta da Spectrum News 13.
Il ragazzino è stato preso in custodia, gli agenti lo hanno ammanettato e trasferito in un centro di recupero per minori con problematiche. Anche se minorenne, subirà un processo e finirà al carcere minorile. Le autorità hanno ringraziato gli studenti che hanno lanciato l’allarme. “Prendiamo tutte le segnalazioni estremamente seriamente e collaboriamo con le forze dell’ordine per garantire che vengano indagate a fondo”, secondo quanto riportato dal WESH.
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