La truffa delle macchinette pesca peluche: individuato il sistema per far fallire gli artigli. La scoperta in Brasile. La truffa delle macchinette pesca peluche accertata dalla polizia che ha individuato il sistema per far fallire gli artigli. È successo un Brasile, dove lo scorso giugno, i tecnici della polizia hanno esaminato una serie di macchinette di proprietà di alcune aziende.
Dall’esame è emerso che il funzionamento del sistema elettronico dell’apparecchiatura è programmato per esercitare una pressione sufficiente affinché un artiglio possa catturare il peluche, ma solo dopo un numero prestabilito di tentativi falliti. In altre parole, il sistema dispone di un contatore di colpi. Finché non viene raggiunto il numero programmato, la corrente elettrica inviata non genera nell’artiglio una potenza sufficiente per catturare il giocattolo.
Pertanto, il successo della giocata dipenderà molto più dalla fortuna che dall’abilità del giocatore. Ciò significa che per accaparrarsi un oggetto, il giocatore provare e riprovare fino ad aver raggiunto l’obiettivo stabilito dalla programmazione, o sperare che qualcuno prima di lui si sia fermato prima. Dopo la vincita, il contatore fraudolento ricomincia daccapo.
Programmata per andare a vuoto il 97% delle volte
In una delle macchine sottoposte a ispezione dei tecnici brasiliani, si è constatato che l’attrezzatura era programmata in modo tale che, nel 97% dei movimenti, la potenza fornita agli artigli era insufficiente per sollevare il pupazzetto. Un altro controllo, effettuato su una macchina diversa dalla prima, ha riscontrato lo stesso problema, ma con numeri diversi.
Secondo l’esame, nell’80% dei tentativi, la macchina era programmata in modo da non dare all’utente la possibilità di catturare l’animale di pezza. Pertanto, secondo gli esperti, il programma prevedeva che il giocatore potesse fare affidamento sulla piena potenza della gru solo nel 20% dei casi.
Come riporta extraglobo, le due macchine esaminate facevano parte di un lotto di attrezzature che era stato sequestrato lo scorso maggio dagli agenti di polizia della Stazione di Polizia per i Crimini contro la Proprietà Immateriale.
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