Tocca la mano e fa l’occhiolino a una donna: 22enne condannato per molestie. Un ragazzo di 22 anni tocca la mano e fa l’occhiolino a una donna che lo denuncia, il tribunale locale lo condanna per oltraggio al pudore. È successo a Byculla, nel sud di Mumbai, in India, nell’aprile 2022. Il giovane è stato riconosciuto colpevole per aver oltraggiato il pudore della donna, ma si è rifiutato di comminargli alcuna condanna, considerando la sua età e il fatto che non ha precedenti penali.
Il magistrato ha osservato che, sebbene il reato commesso dall’imputato meriti una pena, considerata la sua età e il fatto che non ha precedenti penali, gli andava essere riconosciuto il beneficio della libertà vigilata. La corte ha affermato che non poteva ignorare l’agonia mentale e le molestie subite dalla donna, ma che imporre una condanna all’imputato avrebbe avuto ripercussioni sul suo futuro e sulla sua immagine nella società.
Il tribunale ha dichiarato il 22enne colpevole ai sensi dell’articolo 354 del codice penale indiano (oltraggio al pudore di una donna). I giudici hanno quindi ordinato il rilascio del 22enne dopo aver pagato una cauzione di 15mila rupie (circa 160 euro) e gli ha imposto di presentarsi davanti all’ufficiale di libertà vigilata quando e se richiesto.
La denuncia
Secondo la denuncia presentata alla stazione di polizia, la donna aveva ordinato della spesa in un negozio locale e l’imputato, che lavorava presso il locale, si era recato a casa sua per consegnarle la spesa. L’imputato ha chiesto alla donna un bicchiere d’acqua e, mentre lei glielo porgeva, lui le avrebbe toccato la mano in modo inappropriato e le avrebbe fatto l’occhiolino. Inoltre, mentre le porgeva la borsa della spesa, tocco e ammiccandole si sono ripetuti una seconda volta.
Quando la donna ha lanciato l’allarme, l’imputato è scappato. La donna ha poi raccontato l’accaduto al marito e hanno sporto denuncia alla polizia. L’imputato ha affermato di aver toccato la mano della donna per errore e di non aver avuto alcuna intenzione di oltraggiare il suo pudore. La corte ha ritenuto che, sebbene al momento dell’incidente fossero presenti solo la vittima e l’imputato, le prove e la dichiarazione della donna erano sufficientemente solide per dimostrare la complicità del 22enne.
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