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Condannato a morte si salva 20 minuti prima dell’esecuzione: il dubbio su un dettaglio chiave

Condannato a morte si salva 20 minuti prima dell’esecuzione: il dubbio su un dettaglio chiave. Negli Stati Uniti un uomo condannato a morte si salva 20 minuti prima dell’esecuzione. Ruben Gutierrez, questo il nome del protagonista della vicenda, è stato condannato per aver ucciso selvaggiamente una donna di 85 anni, al fine di rubarle i risparmi pensionistici.

L’esecuzione è stata sospesa nel braccio della morte dopo che l’imputato ha richiesto il test del DNA per dimostrare la sua innocenza. Lo stato del Texas aveva pianificato ieri sera di giustiziare Gutierrez, che era stato condannato per il brutale omicidio di Escolastica Harrison nel 1998 con l’obiettivo di derubare i suoi risparmi.

Tuttavia, appena 20 minuti prima che gli venisse somministrata l’iniezione letale nella camera della morte di Huntsville, in Texas, la Corte Suprema ha concesso la sospensione dell’esecuzione. Gutierrez ha sempre sostenuto che il test del DNA avrebbe dimostrato la sua innocenza nell’accoltellamento mortale dell’anziana donna durante una rapina in casa nel 1998. Il prigioniero 47enne è stato condannato a morte per l’accoltellamento di Escolastica nella sua residenza a Brownsville nel profondo sud del Texas.

La richiesta

Gutierrez chiede da tempo il test del DNA, sostenendo che dimostrerebbe la sua innocenza come riporta il Mirror. I procuratori hanno sostenuto che l’omicidio dell’insegnante in pensione è stato premeditato come parte di un piano per rubare più di mezzo milione di euro che teneva in casa a causa della sfiducia nelle banche. La Corte Suprema statunitense ha emesso un breve comunicato sulla sospensione momentanea dell’esecuzione.

Gutierrez ha sempre sostenuto la sua innocenza nell’omicidio di Escolastica, con il suo team legale che sostiene che non ci sono prove forensi o fisiche che lo colleghino al crimine. La difesa ha presentato ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per fermare l’esecuzione, sostenendo che il Texas avrebbe violato il suo diritto al test del DNA post-condanna, che potrebbe dimostrare la sua incompatibilità alla pena di morte secondo la legge statale.

Secondo i legali del condannato a morte, diversi oggetti rinvenuti sulla scena del crimine non sono mai stati analizzati. L’accusa ha respinto la richiesta di test del DNA come stratagemma per ritardare la condanna di Gutierrez, che si basa su molteplici prove, tra cui una confessione in cui ha confermato di aver orchestrato la rapina e di essere stato nella sua residenza quando è stata assassinata. In base alla legge sulle feste del Texas, che attribuisce la responsabilità per le azioni di altri se aiutano o favoriscono il crimine, Gutierrez è stato dichiarato colpevole.

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