Kenya, serial killer arrestato confessa 42 femminicidi: corpi ritrovati smembrati in una discarica . La polizia keniota ha annunciato l’arresto in Kenya di un “serial killer psicopatico” che ha confessato di aver ucciso 42 donne dopo che nove corpi mutilati sono stati trovati in una discarica della capitale Nairobi. Il sospettato, Collins Jumaisi Khalusha, 33 anni, è stato arrestato nella mattinata di ieri, lunedì 15 luglio.
Il 33enne ha confessato di aver adescato, ucciso e gettato i corpi di 42 donne nella discarica, nella favela di Mukuru, a sud della capitale. Secondo le autorità, quando è stato arrestato, il sospettato stava “adescando un’altra vittima”. “Stiamo parlando di un serial killer, un serial killer psicopatico che non ha rispetto per la vita umana”, ha detto in una conferenza stampa il capo della direzione delle indagini penali, Amin Mohammed.
Arrestato grazie all’analisi dei cellulari delle vittime
Il sospettato è stato arrestato grazie all’analisi dei cellulari di una delle vittime. La polizia ha fatto irruzione nella sua casa e ha trovato un machete che, secondo Mohammed, sarebbe stato utilizzato per smembrare le vittime. L’ufficiale ha spiegato che il sospettato, che vive a circa 100 metri dalla discarica, ha detto che la sua prima vittima è stata sua moglie, che ha “strangolato, prima di smembrare il suo corpo e gettarla” sul posto.
Gli omicidi sono avvenuti tra il 2022 e l’11 luglio 2024. Inoltre, Mohammed ha spiegato all’AFP, senza molti dettagli, che è stato arrestato anche un secondo sospettato che possedeva uno dei cellulari delle vittime. Da quando venerdì è iniziata la perquisizione della discarica, secondo le autorità sono stati trovati nove corpi, almeno otto dei quali erano donne. Le vittime hanno un’età compresa tra i 18 ei 30 anni, ha detto Mohammed.
La polizia è stata pesantemente criticata per il caso, poiché la discarica si trova a meno di 100 metri da una stazione di polizia. Domenica una folla si è radunata vicino alla discarica per protestare ed è stata dispersa dalla polizia utilizzando gas lacrimogeni. Due giorni prima la polizia indipendente aveva annunciato che avrebbe indagato se nelle morti fossero coinvolte le forze armate (foto da archivio).
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