Gesù e la Madonna nelle pubblicità, ok della Corte europea di Strasburgo all’utilizzo
Non si può vietare l’uso delle immagini di Gesù e della Madonna in pubblicità, perchè sarebbe una compressione della libertà di espressione, garantita dalla Convenzione per la tutela dei diritti umani. È quanto stabilito dalla Corte europea di Strasburgo, che ha accolto il ricorso presentato da un’azienda produttrice di abbigliamento contro la Lituania. La ‘Sekmadienis Ltd’ aveva pubblicizzato i suoi prodotti con fotografie di modelli truccati da Cristo e Maria tra settembre e ottobre del 2012.
Le immagini erano state diffuse sia con affissioni che su internet, ma pochi giorni dopo l’Autorità lituana per la difesa dei consumatori aveva ricevuto varie denunce di cittadini che si sentivano offesi da quella reclame. Si era perciò attivata l’Agenzia di concessione della pubblicità, altra authority governativa, che aveva ravvisato violazioni dei limiti sulla decenza e sul rispetto della religione e aveva imposto il ritiro della campagna.
L’azienda si era rivolta alla Corte europea dei diritti umani dopo aver percorso senza successo tutti i gradi di giudizio in Lituania. La quarta sezione della Corte, presieduta dalla giudice Ganna Yudkivska, ha dato ragione all’azienda ritenendo, all’unanimità, che anche alla pubblicità si debba applicare il principio della libertà di espressione e ha condannato la Lituania a rimborsare alla ditta la multa da questa pagata (580 euro) e ogni altro danno pecuniario subito per l’ingiusta inibizione della pubblicità.
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