Valerio Lundini: “A scuola da suore libertine, ho avuto problemi col sesso. Io di sinistra? Lo dicono per un motivo”. Valerio Lundini a scuola da suore libertine le ‘accuse’ degli hater sui social, e non solo, il comico e musicista romano, 38 anni, si racconta in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
[…] In realtà lei nasce come musicista, l’umorismo arriva dopo.
«Con I VazzaNikki tra un brano e l’altro abbiamo iniziato a cazzeggiare. Sparavamo cazzate, finché con il tempo sono diminuite le canzoni e aumentate le cazzate».
Per tanti anni avete fatto feste in piazza e matrimoni.
«Una svolta economica, perché ci pagavano più che nelle serate nei locali, facevamo 350 euro a testa, con il vantaggio di non dover portare noi il pubblico».
Valerio Lundini: “A scuola da suore libertine, ho avuto problemi col sesso”
[…] Sui social vince un narcisismo diffuso, patologico.
«Mi colpisce che tutto oggi deve essere spettacolarizzato, anche chi fa un panino non si limita più a fare un panino, ma mette in piedi un presunto show. Spero che non si arrivi al punto che anche il chirurgo che ti toglie il cancro deve farsi un video mentre lo fa; e se non lo fa deve cambiare lavoro. Immagino avremo difficoltà con lavori che non sono glamour».
[…] Perché le dà fastidio se le dicono che è un comico di sinistra?
«È l’accusa che mi fanno quelli a cui sto antipatico. È un meccanismo tipico da social, sotto uno sketch dove non c’è niente di politico, ti dicono: ecco un altro che sta lì perché è di sinistra. Mi vedono con gli occhiali e pensano: questo sarà del Pd. Ma se fossi rasato a zero e muscoloso direbbero che sono fascista. È il corrispettivo delle donne belle che se sono in tv devono essere andate a letto con qualcuno: siccome sono brutto sto lì perché sono di sinistra».
Comunque non sembra interessato alla satira politica.
«Non sono come Crozza o Luca & Paolo, non la saprei fare. Dovrei saperne di più di politica. E poi non ho la smania di fare cose diverse, si vedrebbe che giocherei un campionato non mio».
Anche TikTok non fa per lei?
«È un mio limite: non ho la forza e la pazienza di imparare qualcosa di nuovo. Vale anche per Instagram».
Valerio Lundini: “Io di sinistra? Lo dicono perché sono brutto “
La tv è un mezzo ancora vivo?
«Penso che programmi come quello della Gialappa o quello di Geppi Cucciari offrano ancora un bel momento di aggregazione. Il surrogato online invece tende a essere sempre più debole: vale per il cinema sulle piattaforme, per gli sketch sui social».
Ha fatto le elementari dalle suore: ripercussioni?
«Ero in una scuola cattolica che dimostrò grande apertura mentale facendoci fare educazione sessuale, però avrei preferito evitarla, mi metteva in imbarazzo, mi mostravano diapositive che mi davano fastidio, ho vissuto il sesso come una cosa complicata fino all’età di 36 anni (ora ne ha 38, ndr). Sono state troppo libertine, dovevano esser ancora più suore invece. Avevo un buon rapporto con loro, solo crescendo ho capito che sono state cattive».
Lei è un maniaco del controllo.
«Cerco di fare le cose come piace a me, che non vuol dire per forza farle bene. Non riesco tanto a delegare e inevitabilmente divento un po’ rompicazzo».
Chi la ama non usa mezzi termini: un genio.
«Sono d’accordo, anzi forse mi sottovalutano».
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