Valeria Golino: “Pornostar in un film? Con Pupa un aspetto in comune. Ho tradito solo quando è stato necessario”. Valeria Golino pornostar in un film, gli amori, i tradimenti, la carriera, l’attrice e regista napoletana, 59 anni, si racconta a tutto tondo in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Anche tu, come Modesta con la suora, hai avuto un mentore?
«Ne ho avuti due. Registi entrambi. Citto Maselli e Peter Del Monte, che teneva a distanza i suoi attori, voleva riuscire a immaginarseli più che conoscerli nel quotidiano. Mi è rimasto come attrice, nel non svelarmi troppo».
Perché Peter Del Monte non è mai uscito dalla nicchia dei cinefili?
«È uno dei misteri di questo mercato traballante che si chiama cinema».
E Maselli com’era?
«Era l’esatto contrario. Carnale, morboso, invadente, voleva possederti nella testa. È stato il più grande direttori di attori che abbia mai conosciuto. Mi metteva a mio agio e a disagio. Nella scena in cui vado a trovare l’amante di mio padre sono una ragazza che deve affrontare l’abbandono. Citto voleva un dolore specifico e mi diceva: vuoi uno schiaffo?».
E…
«E me lo dava. Tra regista e attore si innesca un gioco di potere e di piccole umiliazioni. Non era abuso di potere. Quando sei in quella tensione creativa, ci sta. Il regista ha la licenza di uccidere. Oggi uno schiaffo non si potrebbe più dare».
Tu come sei come regista?
«Amorevole, amo i miei attori, non lo faccio per tattica. Piccoli cazziatoni li faccio ogni tanto, a volte è l’attore che te lo chiede».
[…] Valeria Bruni Tedeschi. Come argini la sua furia?
«Lei è straordinaria, lei è fuori concorso, è quella roba lì. La prima volta la incontrai al Festival di Locarno: io ero in giuria e la premiai come migliore attrice. Sto parlando di 25 anni fa. Non era ancora così conosciuta. Ci sono cose che le vengono più facili. Di lei vorrei avere la soglia della vergogna, che per me arriva prima. Valeria sul set comincia a divertirsi dalla sua soglia di vergogna in poi. Espone la sua anima. Questo scavallamento le dà una libertà incredibile che talvolta la fa andare alla deriva e devi dirle stop».
Valeria Golino: “Pornostar in un film? Con Pupa un aspetto in comune”
Nell’«Arte della gioia» c’è la prima Guerra mondiale sullo sfondo. C’è Putin. Pensi mai a un’eventuale Terza guerra mondiale?
«Sì, lo sento come tema, ma senza capirne gli argini non avendo mai vissuto un conflitto. Pensiamo sempre che succede agli altri».
Continuando col gioco di specchi, anche tu sei una bugiarda seriale, come Modesta?
«Lo sono sempre meno. Ero più bugiarda da piccola, mi serviva di più esserlo. Forse oggi non ho bisogno di sembrare più bella o più brava di quello che sono. Ho capito che non si può piacere a tutti, mentre prima era un mio desiderio infantile. Ho guadagnato il diritto a non giustificarmi. Comunque non mi piace avere torto».
Modesta ha un’adolescenza selvaggia. La tua com’è stata?
«I miei genitori, Luigi e Laila, si separarono presto. Con mia madre, dai 5 ai 9 anni e poi dai 12 ai 16, andai a vivere nella sua Grecia con mio fratello grande, Sandro, che vive in Francia ed è un sassofonista jazz (dopo nacque Claudio, un cervellone che fa l’ingegnere manager). Furono anni gioiosi. Andavo dalla Grecia a Sorrento, da mio padre e Nora, la mia seconda madre. Anni più malinconici, anche se la Campania è meravigliosa».
Valeria Golino: “Pornostar in un film? Con Pupa un aspetto in comune”
[…] Dici sempre di non avere vissuto l’adolescenza.
«Perché a 13 anni mi hanno operata di scoliosi a Chicago. Cinque mesi a letto. Se non altro non andavo a scuola. Una volta rubai in un grande magazzino, ma te l’ho già raccontato».
[…] Ti pesa la mancata maternità?
«Mi pesava mentre cercavo di diventarlo. Ora vedo i bambini e mi sciolgo, ma non ho quel sentimento di perdita nel mio quotidiano. Anzi, forse ho un piccolo sollievo. Uno si adatta rispetto a quello che ti offre la vita».
[…] Sei stata pornostar in un film.
«Pupa, un’attrice hard in declino, gattara come me, in Te l’avevo detto di Ginevra Elkann. Il porno, la cosa più lontana da me, mi ha fatto uscire dalla comfort zone. Ho scoperto che tutto quello che mi sembrava così distante non lo era così tanto. Mi è bastato spostare un pochino la mia voglia di sedurre. Ci sono cose che sono insite, basta guardarle da un’altra prospettiva e tu sei anche quella cosa lì».
[…] Capitolo sentimentale. Si può diventare amici dopo che ci si lascia?
«Se ti riferisci a Riccardo Scamarcio o a Fabrizio Bentivoglio, se non ci si è fatti deliberatamente del male ci si vuole molto bene. E con loro due è così. Anch’io, con altri, ho fatto del male. Da sei anni sto con Fabio Palombi, che non fa cinema ed è più giovane di me. Per gli altri non penso sia un problema». Si ferma, sorride. «Per me nemmeno, non ancora».
E hai mai tradito?
«Solo quando è stato necessario».
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