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Patty Pravo: “Amore a tre con 2 musicisti, per questo finì con Fogli. Ho provato tutte le droghe tranne una”

Patty Pravo: “Amore a tre con 2 musicisti, per questo finì con Fogli. Ho provato tutte le droghe tranne una”. Patty Pravo e l’amore a tre con 2 musicisti, la cantante veneziana, 76 anni, racconta retroscena anche bollenti sulla sua vita privata in una intervista rilasciata ad zaldo Cazzullo per ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

[…] Cosa facevano i suoi genitori?
«Papà Aldo portava i motoscafi, mia mamma stava a casa. Si chiamava Bruna, ma era biondissima. Ebbe un parto difficile, era sempre in cura. Non ho ricordi della prima infanzia. Stavo dai nonni paterni».

Severi?
«Al contrario. Nonno Domenico era il direttore dei Tabacchi, nonna Maria una tabagista convinta; io a 10 anni fumai la prima sigaretta, e non ho mai smesso. Mi davano 50 lire per la gondola, io andavo a scuola a piedi e le spendevo per le Nazionali super; poi sono passata alle Marlboro rosse. A 14 anni anziché a scuola sono stata a fare l’amore».

Con chi?
«Non glielo dico. Ai nonni ho raccontato: “Sono stata a fare l’amore e mi è piaciuto molto, posso tornare a farlo oggi pomeriggio?”».

L’avranno rinchiusa in casa.
«Invece mi hanno lasciata andare. Erano persone libere e mi hanno sempre fatto vivere libera. La nonna usciva di notte per comprare la prima copia del giornale e tornava all’alba».

[…] Fino a quando restò a Venezia?
«Il nonno morì, rimasi sconvolta, e dissi alla nonna che dopo otto anni lasciavo il conservatorio e andavo a Londra a imparare l’inglese. La Londra del 1965 era pazzesca: succedeva di tutto e ci divertivamo moltissimo. Poi una sera sentii parlare di questo nuovo locale romano, il Piper».

E partì.
«Su un maggiolino. Con gli amici facemmo tutta una tirata da Londra a Roma. Il patron, Alberigo Crocetta, mi vide ballare e mi chiese: sai anche cantare? Io risposi di sì, alzai le spalle e me ne andai. C’è il filmato, sa? Nel nuovo spettacolo lo facciamo pure vedere».

Patty Pravo: “Amore a tre con 2 musicisti, per questo finì con Riccardo Fogli”

[…] Renato Zero mi ha raccontato che, dopo mesi di assenza, lei tornò al Piper su una Rolls Royce bianca con autista nero, occhiali scuri e un levriero al guinzaglio, cominciò a cantare e nessuno la riconobbe, tranne il tecnico delle luci: «A Nicole’, te sei ammattita?».
«Ma no… Ero al massimo del successo, sarebbe stato difficile non riconoscermi (Patty sorride). Venivano a sentirmi Visconti, Bolognini, De Sica. In effetti avevo un autista nero, Pietro, e Crocetta mi metteva a disposizione una Rolls, che usavo per andare al mare. Renato all’inizio non c’era, arrivò dopo, come Loredana Bertè. Diventammo amici. Anche con Roberto D’Agostino: ci vogliamo ancora bene. Una volta mi divertii ad aiutare Renato Zero a montare lo spettacolo, portai un leone gigantesco, è un ricordo molto tenero… Da ragazzina avevo aiutato anche Lucio Dalla».

[…] Lei si chiama in realtà Nicoletta Strambelli. Come divenne Patty Pravo?
«Una sera, chiuso il Piper, ci facemmo un piatto di spaghetti con Crocetta e un gruppo di ragazze inglesi che si chiamavano quasi tutte Patty. Il discorso cadde su Dante. Io al conservatorio avevo studiato con Chiarini, che era un grande dantista. Ovviamente preferivo l’Inferno: “Guai a voi, anime prave…”. Patty Pravo nacque quella notte. Non che mi facesse impazzire come nome. Ma non me n’è mai fregato niente».

A Roma lei frequentava anche Mario Schifano, l’artista.
«Una delle persone che mi manca di più: eravamo fratelli. Una sera del 1965 a casa sua incontrai i Rolling Stones. Avevamo comprato una moto insieme, ma non andavamo da nessuna parte, giravamo in tondo attorno a piazza del Popolo, c’erano anche Tano Festa e Franco Angeli…».

[…] Con Schifano avrà provato la droga.
«Mica solo con Schifano. Le droghe le ho provate tutte, tranne la cocaina che mi fa schifo. Canne, anfetamine, acidi: non era robaccia come adesso, che ti ammazza. Fu il mio periodo rockettaro. Poi sono andata in America e ho smesso».

[…] Ogni tanto lei spariva e si metteva in viaggio.
«Ero in Egitto, seduta sotto la Sfinge, quando feci amicizia con un cammelliere, che mi portò a fare il giro delle oasi. Fu l’iniziazione al deserto. In Marocco incontrai una carovana di tuareg che trasportava sale e rimasi con loro due mesi, unica donna, rispettatissima».

Patty Pravo: “Jimi Hendrix? Una persona stupenda”

[…] Lei era amica anche di Jimi Hendrix.
«Lo vidi a Londra poco prima che morisse. Una persona stupenda. Scriveva cose classiche, non ne poteva più della parte del maledetto che spaccava le chitarre e suonava con i denti. Ma i produttori lo vollero così, sino alla fine».

Quante volte si è sposata?
«Di matrimoni ne ho celebrati cinque; ma veri solo tre».

[…] Per lei Riccardo Fogli lasciò i Pooh.
«Come dargli torto? (Patty sorride). In realtà ho saputo solo dopo che il suo manager l’aveva costretto a scegliere: non avrei mai voluto che si separasse dagli altri. Ci sposammo in Scozia, con il rito celtico».

Come finì?
«Ero a Londra per incidere un disco di Vangelis, quando incontrai Paul Martinez, che suonava il basso, e Paul Jeffrey, alla chitarra. Erano bellissimi, e ci amammo in tre».

Sembra il testo di «Pensiero stupendo». Non c’era gelosia?
«Gelosa non lo sono mai stata. C’era semmai una certa confusione. Aspettavo Martinez a Roma per partire insieme per un viaggio, quando mi dissero: “Qui sotto c’è un signore per lei con delle valigie bianche”. Una cosa cheap, che Martinez non avrebbe mai fatto. Infatti era Jeffrey: avevo sbagliato Paul. Il viaggio però riuscì lo stesso».

Chi ha sposato dei due?
«Martinez. Erano sempre loro a volersi sposare, e mi pareva brutto dire di no. Però in America andai con Jeffrey: scendemmo allo Chateau Marmont, a Los Angeles, e ci restammo un anno. Il problema sorse quando a San Francisco incontrai un altro musicista, Jack Johnson. Stracciai contratti miliardari con Jeffrey e lo lasciai lì. Ma venne fuori che le nozze con Baldieri non erano state annullate. L’avvocato mi tranquillizzò: la bigamia era punita; ma io sarei stata trigama. E la trigamia nel codice penale non è contemplata».

E ora?
«Ora sono felicemente sola».

Patty Pravo: “Ho pensato di avere un figlio solo una volta”

Non le manca un figlio?
«Non ne ho mai sentito la necessità. E non ci ho mai pensato davvero, tranne che con Gordon, il mio primo marito. Eravamo in Giappone. Ci chiedemmo: ma mentre suoniamo chi lo guarda? Pensammo che avremmo potuto dondolarlo collegando la culla al pedale della batteria. Ma mentre lo dicevamo capimmo che non era il caso».

Lei era amica anche di Califano.
«Molto, pensi che nel testamento mi ha lasciato una canzone, Io so amare così. Avevo una segretaria francese, Monique, che parlava tutte le lingue: ma lui la sedusse e me la portò via».

[…] Come ha trovato il Sanremo di quest’anno? Gli scandali?
«Quali scandali? Sanremo è sempre Sanremo, gli ascolti sono stati ottimi. A me interessa solo la musica. Noi avevamo una storia dietro, io ho cominciato a 14 anni scaricando gli strumenti di Lucio Dalla e sono arrivata a incidere in otto lingue e a vendere 120 milioni di dischi; questi ragazzi fanno numeri pazzeschi tra visualizzazioni e streaming, il successo è così immediato che li mandano subito nei palasport e negli stadi. Auguro loro di resistere per molto tempo».

[…] Cosa c’è nell’Aldilà?
«Niente. Non credo in Dio. Con tutte queste galassie, non si può pensare che esista una sola mente che abbia deciso tutto».

Non teme la morte eterna?
«No, anzi mi consola. Così eviterò l’Inferno, con tutta quella gente. Anche se la vera tragedia sarebbe il Paradiso: una noia… Andateci voi».

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