Beve succo fatto in casa contaminato: 35enne muore per infezione da virus Nipah

Beve succo fatto in casa contaminato: 35enne muore per infezione da virus Nipah. Un uomo di 35 anni beve del succo fatto in casa contaminato e muore per infezione causata dal virus Nipah. La tragedia si è consumata lo scorso 27 gennaio in Bangladesh. A perdere la vita è un commerciante, che è anche la prima persona a morire a causa della malattia nel 2024. Nipah è uno dei virus osservati dal Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per il potenziale pandemico

Il paziente si è infettato dopo aver bevuto succo di datteri fatto in casa. Anche un altro uomo di un villaggio vicino è morto dopo aver consumato la stessa bevanda e i medici stanno indagando se fosse infetto dal virus. Le autorità sanitarie ritengono che i pipistrelli infetti, annoverati tra i principali trasmettitori del virus, abbiano mangiato parte del frutto utilizzato per preparare il succo. La trasmissione avviene attraverso il contatto o l’ingestione di fluidi corporei di animali contaminati.

In un’intervista con i media locali, Rubia Parveen, responsabile regionale della sanità e della pianificazione familiare, ha dichiarato che la vittima è stata assistita e curata dal servizio sanitario, ma non è sopravvissuta. Parveen ha anche messo in guardia sull’importanza di evitare l’assunzione di succhi fatti in casa e di frutta non disinfettata per evitare epidemie.

Il virus Nipah è stato identificato per la prima volta nell’uomo nel 1999 in Malesia. Da allora, la malattia causata dall’agente patogeno ha avuto periodici focolai in altri paesi del sud e del sud-est asiatico. In totale, negli ultimi 25 anni, 160 persone sono morte a causa di Nipah in Bangladesh. Solo nel 2023 si sono registrati 10 decessi e 14 contagi, il numero più alto dal 2016. La malattia è nota per il suo alto tasso di mortalità. A seconda delle condizioni di cura, dal 50 al 75% dei pazienti muore. Il virus provoca febbre, mal di testa e difficoltà respiratorie, oltre a raggiungere il cervello, espandendo l’organo e provocando emorragie.

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