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Fotinì Peluso: “La Tresse? Giulia diversa da Nina di Tutto chiede salvezza per un aspetto. Il fidanzato storico non c’è più”

Fotinì Peluso: “La Tresse? Giulia diversa da Nina di Tutto chiede salvezza per un aspetto. Il fidanzato storico non c’è più”. Fotinì Peluso su La Tresse e non solo, l’attrice romana, 25 anni a gennaio, in una intervista a ‘Io Donna’, parla de La Tresse, il film nelle sale francesi dal 29 novembre, che racconta la storia di tre donne in tre continenti, le cui vicende si intrecciano senza che si incontrino mai. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Lei qual è di queste tre donne?
“Giulia: italiana, lavora in un piccolo laboratorio familiare che tratta e rivende capelli per parrucche. Vive in un ambiente ristretto, le altre donne stanno in casa. Quando il padre muore, si scopre che l’attività è piena di debiti. Lei frequenta spesso la biblioteca del paese, dove incontra un ragazzo sikh di cui si innamora. Questo sentimento è la molla che la spinge a guidare l’azienda e a rinnovarla. Giulia si mangia la vita, vuole sempre di più. Ma non rinnega le sue origini e il bello è proprio questa volontà di cambiamento senza una rottura drastica con le radici”.

[…] Giulia è molto diversa da Nina di Tutto chiede salvezza, che tornerà con una seconda stagione.
“Nina è una ragazza che nasconde la sua fragilità sotto una corazza. La serie è bella perché tratta il disagio mentale, un tema di cui si parla poco. Racconta che tutti possiamo stare male, e dobbiamo accettarci per come siamo, né bianchi, né neri, con le nostre mille sfumature”.

Fotinì Peluso: “La Tresse? Giulia diversa da Nina di Tutto chiede salvezza per un aspetto”

[…] La sua carriera è iniziata con una bocciatura: il provino con Ivan Cotroneo per Il bacio. Come l’ha vissuta?
“Non come una bocciatura. Avevo 15 anni, andavo a scuola. Il provino è entrato per caso nella mia vita, il giorno dopo sono tornata regolarmente in classe. È chiaro che dei ruoli mi interessano più di altri, e se non mi prendono mi dispiace. Ma non importa, fuori c’è sempre il sole. Anche quando all’università capitava che un esame non andasse bene, non ne facevo una tragedia. Ho avuto la fortuna di fare un lavoro che mi piace tanto. Se mi provocasse ansia o disagio, non mi piacerebbe più. Però se capita un periodo morto, con tanto tempo vuoto da riempire, qualche preoccupazione si crea, si deve pur sempre vivere. Con Ivan Cotroneo, del resto, ho lavorato dopo, per La Compagnia del Cigno”.

Il suo obiettivo?
“Essere felice. Lo so, è un’impresa, bisogna lavorarci su, con sé stessi e con gli altri. Da piccola passavo le ore a recitare monologhi davanti allo specchio. Spero di fare questo lavoro sempre meglio, e incontrare belle persone con le quali sentirmi bene”.

Il suo primo impegno è stato la serie Romanzo famigliare di Francesca Archibugi, a 17 anni. Da quel momento ha portato avanti insieme la recitazione e gli studi. Prima il liceo, poi l’università: si è laureata in Economia. Era il piano B?
“No, assolutamente. Mi piaceva Economia, mi sono impegnata tantissimo e per un po’ ho anche pensato che dopo la laurea triennale avrei proseguito con un master. Ma sono arrivata al terzo anno esausta, non ce la facevo più e c’era anche il Covid a complicare le cose. Ho capito che senza recitare non potevo stare, senza Economia sì”.

Fotinì Peluso: “Il fidanzato storico non c’è più”

Perché ha scelto di vivere a Parigi?
“Durante l’università ho fatto un Erasmus a Parigi, mi sono trovata molto bene. Mi piace confrontarmi con culture diverse, imparare nuove lingue. Ho cercato un agente, ho girato con Cédric Klapisch la serie Greek Salad, che è il seguito di L’appartamento spagnolo, e così mi sono trasferita. Ormai vivo là da due anni e mezzo, e frequento solo francesi”.

[…] l suo fidanzato storico la segue?
“Il fidanzato storico non c’è più, e non faccio pronostici in materia di sentimenti. È partita l’epoca dei viaggi, con amici o da sola. Da quando non sono in coppia ho iniziato a viaggiare tanto. Sono stata in India da sola. Mi chiedevo come sarebbe andata, e ho scoperto che in realtà in queste occasioni non soffri mai di solitudine, perché incontri sempre tanta gente. Scopri gli altri, e il posto in cui ti trovi, in modo differente”.

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