Rosa Diletta Rossi: “Maria Corleone la mia prima cattiva. Io nata a Roma ma le mie origini pugliesi mi hanno insegnato a fare un passo alla volta”. Rosa Diletta Rossi su Maria Corleone e non solo, l’attrice romana, 35 anni, protagonista della fiction di Canale 5, parla del suo personaggio in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
Nella serie interpreta Maria Corleone o Maria Florio: una donna, due identità.
«Finché si trova a gestire la sua vita, le sue ambizioni, il suo presente a Milano Maria è una donna limpida e pulita. Nel suo ambiente lavorativo si fa chiamare Maria Florio, vuole diventare una famosa stilista, si è costruita una carriera, ha un fidanzato che fa il magistrato, poi scopre di aspettare un bambino e in occasione dell’anniversario di nozze dei genitori sceglie di tornare a Palermo».
Da una parte la stilista innocente dall’altra la vendicatrice senza scrupoli.
«Ho sempre interpretato brave ragazze, in un certo modo è stata la prima volta che mi sposto così tanto dai precedenti ruoli. È stato divertente. Come si fa a rappresentare qualcuno che ha più potere e più strumenti degli altri e può fare più male degli altri? Mi sono detta: “Ora devo fare la boss!”. È stato strano, ma adrenalinico».
La famiglia viene prima di tutto e le radici non si cancellano?
«Le radici non si cancellano, ma la famiglia qui è in tutte le sue forme. Oltre alla famiglia Corleone, al fratello ucciso davanti ai suoi occhi, c’è pure la famiglia che lei sta costruendo con il compagno. Sicuramente certe cose non si risolvono e non si può andare avanti se non viene messo un punto, anche sbagliando».
Rosa Diletta Rossi: “Maria Corleone la mia prima cattiva”
Il padre le dice: “U’ sì mafiosa, sì femmina, a mafiosa u’ la puoi fare”.
«In realtà ci sono state tante donne di mafia, magari sono rimaste dietro le fila, ma erano delle grandi menti. Prima Maria in quell’assetto non poteva entrarci, ma ora il padre è un leone ferito, la mamma è abituata a fare la donna di casa, il fratello più piccolo ha preso le distanze e così lei ci si ritrova dentro».
Nella vita le hanno mai impedito qualcosa perché “femmina”?
«Succede costantemente da quando sei piccola, io per questo ho preso la patente per la moto, mi sembrava così strano non poter fare delle cose che mi ci sono sempre buttata. Nei confronti delle donne alcuni mondi sono più guardinghi e lo spazio te lo devi sudare molto di più».
Le sue radici dove sono?
«Sono nata a Roma, ma la mia famiglia è originaria di Lucera in provincia di Foggia. Quella terra e la mia famiglia mi hanno regalato una certa concretezza. Lo spirito creativo e libero me l’ha dato Roma, questa città ti offre tutte le possibilità, solo qui potevo fare questo mestiere. Ma grazie alla Puglia so fare un passo alla volta e non ho i piedi tra le nuvole».
[…] Sul suo profilo Instagram si legge: “Attrice e climber”.
«La climber la faccio per passione da dieci anni, mi mette a contatto con la natura e la comunità “arrampicatoria” è davvero divertente. L’arrampica è una disciplina che coniuga mente e corpo, è un modo per sentirsi in equilibrio con se stessi, per mettersi ogni volta alla prova e superare la paura del vuoto».
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