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Spresiano, dieci euro sullo scontrino “perché il tempo è denaro”: l’ultima follia dell’estate denunciata dal sindaco

Spresiano, dieci euro sullo scontrino “perché il tempo è denaro”: l’ultima follia dell’estate denunciata dal sindaco. Con un lungo post pubblicato su Facebook, Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, in provincia di Treviso, ha denunciato l’ultima follia dell’estate 2023 che ricorderemo sicuramente per gli scontrini postati sui social. Questa volta, però, non c’entrano bar e ristoranti, l’attività chiamata in causa dal primo cittadino è una stazione di servizio, che ha chiesto 10 euro per il tempo trascorso a dare una mano a una donna in difficoltà. Con tanto di ricevuta. Di seguito le parole di Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano.

“MA DOVE ANDREMO A FINIRE?

Ero molto indeciso se scrivere o meno questo post perché negli ultimi tempi il tema “scontrini” ha creato non poche polemiche, ma alla fine credo sia giusto farlo.

Ieri mattina alle 8.00 mia moglie doveva portare la piccola a fare delle analisi e lungo il tragitto verso il laboratorio sono state tamponate da un’auto. Sono scesi tutti, fortunatamente illesi, ma non avevano il modulo per la constatazione amichevole al che Ale mi ha chiamato (io ero a casa col piccolino) e raccontandomi l’accaduto mi ha detto della necessità di avere un CID. Mi sono sincerato che stessero bene e ho chiamato mio padre chiedendogli di raggiungerle con il modulo e così ha fatto. Hanno compilato il tutto ma quando è stata l’ora di ripartire c’era il paraurti posteriore dell’auto di Ale che toccava la ruota sinistra. Ora, immaginate la scena: una mamma con la figlia di 4 anni, appena tamponate, ancora spaventate e agitate, e mio padre, che non ha più 30 anni, che cerca di sistemare a mano il paraurti.

Fatalità lì vicino (per non dire a pochi metri) c’era un distributore di benzina e mio padre ha chiesto ad un ragazzo che ci lavorava se avesse potuto prestargli qualcosa per fare leva e spostare il pezzo dalla ruota. Detto fatto: il ragazzo ci ha pensato lui e con una leva in due minuti ha spostato l’ostruzione liberando la ruota. Mio papà allora, per gentilezza, ha chiesto se avesse dovuto qualcosa e il ragazzo gli ha risposto:”si figuri se non ci si aiuta in queste occasioni!”. Lieto fine. E invece.

Invece è uscito il proprietario del distributore (che evidentemente aveva assistito alla scena dall’interno) dicendo che “il tempo è denaro” e chiedendo 5/10 euro per il “disturbo”.

Ale e mio padre inizialmente credevano scherzasse ma quando hanno capito che era serio, interdetti, hanno allungato (sbagliando, sicuramente) 5 euro a testa al signore (tra lo stupore del dipendente e di alcune persone che avevano assistito alla scena) e se ne sono andati quasi senza rendersi conto della cosa.

Ale poi mi ha chiamato raccontandomi l’accaduto.

Ho aspettato che rientrassero a casa e ho voluto fare un passaggio dal signore di cui sopra. Arrivato lì subito ho parlato con un ragazzo, convinto fosse lui, dicendogli che non ritenevo corretto quanto fatto, ma questi mi ha indicato il suo capo all’interno della struttura. Sono entrato, ho aspettato che un paio di persone pagassero il rifornimento e poi gli ho manifestato tutto il mio dissenso in ordine al suo comportamento. Senza alzare la voce. Gli ho chiesto se fosse stato il caso di chiedere dei soldi in quella situazione e a quelle persone. Eticamente la ritenevo (e la ritengo) proprio una cosa di una bassezza indefinibile. Inqualificabile proprio.

Gli ho detto che ognuno fa i conti con la propria coscienza e che di certo non ero andato lì per riavere i soldi. Però lo scontrino sì, quello lo volevo. Perché passi che sei un uomo infimo ma almeno iva e tasse le paghi. Me l’ha fatto subito mal celando un palpabile imbarazzo dietro una finta tracotanza, asserendo che io non ero presente e che non sapevo quanto tempo avesse perso (in realtà ho avuto praticamente la diretta telefonica e lui, tra l’altro, non aveva mosso un dito) e che “el ghe gavea prestà el levarin” (aveva prestato loro la barra di ferro)….pensa te! A una donna con una bimba di 4 anni e un signore di 75 che, sudato fradicio, tentava di sistemare un paraurti a mano lui, persona dall’animo nobile, aveva prestato la leva e aveva altresì impegnato parte della sua forza lavoro per aiutare i malcapitati.
Due minuti.
Totale: 10 euro.

Devo avergli anche detto che a sti prezzi lui viaggia a 300 euro all’ora.

“Ma mi ghe ne gaveo domandà 5 o 10”.
Giuro che non ho né inveito né offeso, anche se la tentazione era forte; Dio solo sa quanto avrei voluto gridargli di vergognarsi.

Ora, io so benissimo che la stragrande maggioranza dei benzinai mai si sarebbe comportata come questo tizio e mi spiace molto che all’interno della categoria ci siano persone di questo tipo che, ovviamente, ledono la reputazione anche di chi si comporta correttamente. E magari la fanno sempre franca perché nessuno dice nulla. Beh, stavolta anche no.

Per la cronaca, come potete leggere, mi ha fatto uno scontrino per lavaggio auto esterno (anche perché non credo che tra i tasti predefiniti ci fosse un “prestazione col levarin”) ma almeno, lo ripeto, ci pagherà iva e tasse”.

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