Uruguay, la siccità prosciuga i rubinetti: mezza Nazione senza acqua potabile. Numeri da catastrofi bibliche in Uruguay, dove la siccità ha lasciato più della metà della popolazione, di circa 3,5 milioni di persone, senza accesso all’acqua potabile. Nonostante paese sudamericano sia considerato uno dei territori con maggiori risorse idriche al mondo, la capitale Montevideo e le sue zone circostanti sono dipendenti da un unico serbatoio che è stato prosciugato dalla siccità, durata tre anni consecutivi.
Per far fronte alla situazione, l’ente pubblico responsabile della fornitura dell’acqua ha iniziato ad aggiungere gradualmente acqua salmastra proveniente dall’estuario del Rio de la Plata. Tuttavia, i livelli di sodio e cloruri presenti nell’acqua hanno superato i limiti raccomandati dall’OMS, conferendo all’acqua un cattivo sapore. Nonostante il governo assicuri che l’acqua non è pericolosa per la salute, ad eccezione delle persone più vulnerabili, come i bambini e le donne in gravidanza, molte persone hanno ridotto o smesso di bere l’acqua del rubinetto.
Si aspettano le piogge a settembre
Il governo ha annunciato la distribuzione di acqua in bottiglia per far fronte alla situazione. In passato, gli avvertimenti sul rischio di diminuzione delle risorse idriche erano stati ignorati e considerati catastrofisti, ritardando gli investimenti nelle infrastrutture idriche. Gli esperti avvertono che, sebbene attualmente l’acqua sia considerata sicura, l’aumento dei livelli di sostanze chimiche potrebbe avere ripercussioni sulla salute.
È stato anche segnalato un aumento dei danni agli scaldabagni a causa del tipo di acqua immessa nella rete degli acquedotti. Le autorità stanno valutando se ridurre i livelli di sodio e cloruro o mantenere una miscela per preservare le scorte in caso di prolungata siccità. La situazione potrebbe migliorare con forti piogge previste per settembre.
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