Barbara D’Urso: “Io corteggiata da Berlusconi, gli dissi di no per un motivo. Sul ‘tradimento’ in Rai…”. Barbara D’Urso corteggiata da Berlusconi, la conduttrice napoletana, 66 anni parla del leader di Forza Italia con cui ha avuto un’amicizia lunghissima in una intervista a ‘La Stampa’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.
«Una mente geniale, che ha avuto il coraggio di creare la prima tv privata in Italia e l’ardire di dare un’opportunità anche a me».
TeleMilano58, anni Settanta, lei era poco più che maggiorenne.
«Eravamo io, Massimo Boldi, Teo Teocoli, Diego Abatantuono, Claudio Lippi e Patricia Pilcher. Un’avventura meravigliosa. A Milano 2, sotto l’Hotel Jolly. Berlusconi veniva tutte le sere. Voleva sapere che cosa stavamo facendo e che cosa avremmo detto. Aveva un’energia incredibile. E la trasmetteva a tutti. Eravamo orgogliosi di far parte di quel progetto».
Era un ambiente sessista?
«No. Sono passati 45 anni, ma ricordo ancora perfettamente l’entusiasmo spettacolare di quei giorni».
Qual era il suo ruolo?
«Eravamo agli inizi di una tv sperimentale. Partecipavo a una trasmissione con Claudio Lippi, ero nel cast di Goal e facevo anche l’annunciatrice».
Pagava bene, Berlusconi?
«Sinceramente non lo so più. Certamente non era quello il punto. Nessuno di noi lavorava per il denaro. Eravamo dentro a un’avventura che avrebbe portato alla nascita di Mediaset».
Torna a casa in tutta fretta, c’è il Biscione che ti aspetta.
«Era il nostro slogan. Silvio lo aveva fatto stampare sul pullman che usava come ufficio e col quale andava sempre in giro. Noi non lo sapevamo, ma Silvio aveva visto il futuro».
Barbara D’Urso: “Io corteggiata da Berlusconi, gli dissi di no per un motivo”
Lei però tradì per andare in Rai.
«Nessun tradimento. In Rai c’ero già stata per partecipare a Concertazione, una trasmissione in bianco e nero super cool di Enzo Trapani. Quando Baudo mi chiamò decisi di fare un’altra esperienza. È durata fino a quando Piersilvio mi ha riportato a Milano. Sono 23 anni che lavoro in esclusiva per Mediaset».
Che cosa le ha insegnato Berlusconi?
«La dedizione assoluta per il lavoro. L’attenzione per i dettagli. Io sono una maniaca del controllo. Proprio come lo era Silvio. Innamorato pazzo del suo lavoro, da sempre e per sempre. Anche negli ultimi mesi gli capitava di chiamare se durante un programma in prima serata vedeva qualcuno che gli sembrava vestito in maniera poco adatta».
La voce del padrone?
«Ma si figuri. La voce della passione. Era una persona gentile. Quando arrivava in studio stringeva ogni mano. Conosceva chiunque personalmente, dai cameramen ai conduttori, dagli elettricisti ai cantanti. Era disponibile con tutti allo stesso modo».
[…] Berlusconi ha raccontato di averla corteggiata molto.
«Anche questo lo ha fatto in diretta da me. Ne parlo solo per questo. Aggiunse anche che io avevo rifiutato».
Perché non accettò?
[…] «Con Berlusconi ho avuto un rapporto professionale, limpido, pulito e di grande affetto. Qualunque altro tipo di coinvolgimento avrebbe cambiato le cose».
[…] Si è chiusa un’era.
«Si è chiusa un’era e siamo tutti molto tristi. Per me è venuto a mancare un punto di riferimento fondamentale».
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