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Johnny Dorelli: “Catherine Spaak? Carattere non facile. Il mio destino legato a Napoli. E su Gloria Guida”

Johnny Dorelli: “Catherine Spaak? Carattere non facile. Il mio destino legato a Napoli. E su Gloria Guida”. Johnny Dorelli, Catherine Spaak, Gloria Guida, Napoli e non solo, l’attore e conduttore milanese, 86 anni, si racconta a tutto tondo in una intervista a Walter Veltroni per ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

L’infanzia da emigrante

«Sono nato a Milano ma vivevo a Meda. Era il 1937. Ero troppo piccolo e non posso ricordare la guerra. Però ho memoria che a Meda si combattevano i nazisti e i partigiani, questo sì. Dopo la liberazione mio padre, che faceva il cantante, partì per l’America. Come tanti italiani, in quel periodo. Lui era un cantante all’italiana, pensava che quella musica universale sarebbe piaciuta nella terra delle promesse. E partì.

Ce la fece e noi lo raggiungemmo. Fu un lungo viaggio su una nave di cui ancora ricordo il nome, la Sobietski. Eravamo in cabina con la mamma e il tempo non passava mai. Finché arrivammo al porto di New York e io la vidi, l’America. Sulla banchina c’era mio padre, con i suoi capelli di brillantina e il suo sorriso rassicurante. Lì iniziò una nuova vita, lì feci tutte le scuole, lì ho imparato la musica, lì ho cominciato a cantare. Feci tanti concorsi canori e li vinsi tutti».

Il legame con Napoli

«Quando scadde il permesso di soggiorno tornammo in Italia. Era destino che fossi legato a Napoli e allora con Bideri, grande uomo di musica, feci il festival di Piedigrotta. Mi notarono, avevo una bella voce e fui chiamato al Musichiere di Mario Riva. Feci solo tre puntate. Ero con Nuccia Bongiovanni uno dei cantanti giovani del programma. Ma Ladislao Sugar, il fondatore dell’etichetta, mi disse che dovevo fare un’altra cosa, per lui più importante: andare al festival di Sanremo. Aveva ragione. Il pezzo che dovevo eseguire non era male, forse ne hai sentito parlare: “Volare”. Io non capii subito cosa sarebbe stato quel brano nella storia della musica, quando lo ascoltai ero giù di voce e questo mi preoccupava. Modugno era un buon collega e un grandissimo autore. Con lui vinsi anche l’anno dopo con “Piove”.

L’incontro con Lauretta Masiero

«Con lei ho fatto un figlio che amo, come gli altri, Gianluca. Credo, se ho fatto bene i conti, che sia il prodotto di una notte in cui mi arrampicai su un terrazzo dell’albergo e penetrai, non respinto, nella stanza di Lauretta. Era una gran donna, molto simpatica».

Come nacque la celeberrima risata, un ghigno che nelle scuole di allora era il suono più frequente

«Ero al Grand Hotel e la notte provavo il personaggio. Avrò fatto cento varianti di quella risata satanica. Ricordo che una volta mi telefonò il portiere di notte perché i miei vicini di stanza protestavano…».

La carriera

«Ho fatto teatro con quei geni di Garinei e Giovannini, ho cantato i brani di un musicista come Armando Trovajoli, ho girato con dei registi immensi. Il film di cui sono più orgoglioso è «State buoni se potete…» di Gigi Magni. Ho girato «Cuore» con Comencini e non rinnego le commedie che ebbero, a cavallo degli anni settanta e ottanta, un grande successo. Erano prodotti ben scritti, con cast di qualità. Ricordo con affetto Laura Antonelli, persona semplice e attrice di vaglia. Un’estate venne in vacanza in Sardegna con Jean Paul Belmondo. Noi lavoravamo e lui andava pesca con la barca mia… È stato tutto molto bello. Anche la radio. “Gran varietà” fu un successo incredibile, la radio era divertente».

Catherine Spaak e Gloria Guida

«Non posso davvero lamentarmi della vita che ho vissuto. Se me l’avessero detto, mentre arrivavo con i calzoni corti e il cuore stretto al porto di New York… Anche nella vita privata. Fortuna aver incontrato Catherine Spaak, con la quale sono stato undici anni e ho fatto un figlio che si chiama Gabriele. Era una donna di grande intelligenza, carattere non facile… Ma importante. Una donna formidabile E poi è arrivata Gloria. Stiamo insieme dal 1979. È una persona formidabile. È intelligente, disponibile, gentile in ogni cosa che fa, ha una grazia rara. È bello vivere ogni giorno della vita con lei».

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